“L’economia varesina è sana ma la crisi non la risparmia”

Luca Barni, direttore della Bcc di Buguggiate e Busto Garolfo, ha tenuto una lezione agli studenti della facoltà di economia dell'Insubria

L’economia rallenta e la crisi tocca anche Varese o meglio, per il momento, la sfiora. Parola di chi con le imprese del territorio lavora ogni giorno. Luca Barni, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, ha raccolto i segnali che arrivano dalle aziende varesine dopo i cambiamenti del 2008, l’anno segnato dalla crisi finanziaria globale. «Varese è diversa – spiega il direttore -. Il vantaggio di questo territorio è quello di avere un’economia variegata, non c’è un solo settore di riferimento ma ambiti diversi con imprese che nonostante le difficoltà vanno bene. Questo primo fattore ha permesso all’economia di rimanere sana».
Segnali da monitorare – Ci sono comunque dei campanelli d’allarme, spiega Barni dalla cattedra della facoltà di economia dell’Insubria, dove questo pomeriggio ha tenuto agli studenti una lezione sulla crisi finanziaria -. Le nostre condizioni di credito sono rimaste invariate ma le richieste di finanziamento per gli investimenti in questo momento sono ferme. Non c’è richiesta di credito, le imprese non hanno i portafogli pieni e abbiamo ricevuto delle richieste di liquidità per finanziare il pagamento delle tredicesime. Sono tanti piccoli segnali di questo momento di difficoltà, di un rallentamento generale dell’economia».

La banca del territorio – "Impiega le risorse dove le raccoglie" è uno degli slogan più riusciti della Banca di Credito Cooperativo. Il legame con il territorio per questo tipo di istituti rappresenta infatti un fattore essenziale. «Siamo l’unica banca locale rimasta a Varese e stare sul territorio è una vocazione che ci differenzia dagli altri – ha precisato Barni -. Oltre alla mutualità, alla solidarietà e alla sussidiarietà, tra i valori del credito cooperativo c’è proprio il servizio alle comunità locali. Questo principio si concretizza nella possibilità di operare in un’area geografica definita, uno dei caratteri distintivi dei nostri istituti».

I dati – Il credito cooperativo conta 440 banche e casse rurali in Italia, 48 nella sola Lombardia che conta 650 sportelli. I soci sono 915 mila, i clienti 5 milioni (1 milione dei quali in Lombardia) e i dipendenti 28 mila (5.300 in Lombardia). Il 13 per cento del credito erogato è destinato a imprese artigiane, il 19,4 a imprese minori e il 14,3 per cento alle "famiglie produttrici". Una parte significativa è inoltre distribuita alle famiglie come consumatori (30 per cento del credito erogato) mentre il 10 per cento è richiesto dal terzo settore.

L’incontro con Luca Berni, direttore della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, rientra tra gli appuntamenti del ciclo di incontri dedicati alle dinamiche della crisi finanziaria organizzati dal Creares della Facoltà di economia dell’Università dell’Insubria. Ospite la scorsa settimana è stato Antonio Foglia, direttore della Banca del Ceresio. «L’incontro precedente è servito per dare una visione internazionale della crisi da parte di una banca che si occupa prevalentemente di gestione patrimoniale – spiega Cristiana Schena, vicedirettore del CreaRes -. L’appuntamento di oggi ci permette di ascoltare una voce del territorio, quella di una banca che per la sua stessa natura locale, può dare una lettura concreta di quanto sta avvenendo intorno a noi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2009
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