Piano della Mobilità, come ci muoveremo nei prossimi dieci anni

Il consiglio comunale approva il piano che disegna le strategie di trasporto in città.

Si disegna la Gallarate del futuro e il Piano Urbano della Mobilità approdato in consiglio comunale lunedì sera è lo strumento che dovrebbe offrire le risposte per il medio-lungo periodo, di qui al 2018. Uno strumento di programmazione che confluisce e si accorda con il Piano di Governo del Territorio e che richiede interventi su più fronti: regolare il traffico sì, ma anche favorire la mobilità con i mezzi pubblici e la mobilità dolce, a piedi e in bicicletta. Tra gli obiettivi indicati dalla legge e che i Piani dovrebbero recepire c’è anche quello di “moderare il traffico automobilistico”, riducendolo grazie a scelte sostenibili. Una necessità, visto l’inquinamento ambientale frequentemente oltre la soglia e le difficoltà reali di spostamento.

Il Piano della Mobilità gallaratese – redatto dall’architetto Gian Paolo Corda del Politecnico di Milano – arriva in consiglio dopo un iter di un anno ed è stato preceduto dall’adozione del Piano del Traffico.

 

Maggioranza soddisfatta per aver concluso l’iter in tempi brevi: «Il nostro plauso – ha aggiunto il presidente della commissione lavori pubblici Germano Dall’Igna – va al sindaco e agli assessori Bossi e Martucci: le infrastrutture previste dal piano consentiranno nel medio-lungo termine lo sviluppo della nostra città».  Tra gli elementi sottolineati il «sogno della seconda stazione gallaratese» in zona 336, a servizio di centri commerciali e Sky City: il progetto è legato all’ipotesi di un terzo e quarto binario Gallarate-Milano, che consentirebbe un notevole aumento del cadenzamento del servizio ferroviari suburbano. Al di là del sogno della seconda stazione, prevista la modernizzazione di alcune strade per completare la “circonvallazione Nord” passante per via per Besnate, Crenna e Ronchi, come già previsto nel Piano del Traffico.

 

Opposizione critiche rispetto all’iter del Piano, giudicato troppo veloce e poco approfondito: «Impreciso e datato» è il Piano secondo Pierluigi Galli, in particolare per i riferimenti a Malpensa, alla navetta gratuita (nel frattempo abolita) e ai parcheggi d’interscambio, al piano piste ciclabili steso nel 1998. «Non chiediamo mesi di pausa, ma solo qualche riunione in più in commissione» commenta Angelo Senaldi del PD. Critiche bollate come «sterile polemica» dalla maggioranza, per bocca di Giuseppe DeBernardi Martignoni: «Solo analisi, nessuna proposta e risposta».

Cinzia Colombo punta l’attenzione su dati e indicazioni discordanti che emergerebbero tra il Piano del Traffico e quello della Mobilità: «Il PGTU focalizza come problema il traffico passante, il PUM sottolinea i 55mila movimenti in auto giornalieri interni a Gallarate, che potrebbero essere svolti magari in bicicletta. Ma le piste ciclabili rimangono al palo, cioè a dieci anni fa, e nel frattempo si costruiscono infrastrutture di difficile attraversamento per ciclisti e pedoni».

Il piano è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e di Laura Floris Martegani (Socialisti) , contrari di PD, Rifondazione e con l’astensione della Lega Nord.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2009
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