Ferrovie, mozione di censura targata PD contro l’assessore Cattaneo

"Nel 2008 servizio peggiorato". La mozione sottoscritta anche da Italia dei Valori e Sinistra democratica. Stefano Tosi: "Responsabilità condivise con Trenitalia, ma la Regione riconosca il danno ai pendolari: un mese di abbonamento gratis"

La politica regionale del trasporto ferroviario è un fallimento: questa la dura analisi del PD, che annuncia una mozione di censura a carico dell’assessore regionale a trasporti e infrastrutture Raffaele Cattaneo. I dati negli ultimi tre anni sono andati peggiorando, con un’impennata negativa negli ultimi mesi del 2008, anche prima dell’introduzione del criticato orario invernale. Se a gennaio risultavano "inaffidabili" quattro linee su ventinove di Trenitalia e una su cinque di Ferrovie Nord, a dicembre diventano quindici per Trenitalia e tre per FNM. In complesso nel 2008 cinque tratte ferroviarie lombarde hanno sforato il tetto di affidabilità per più di metà dell’anno e dodici, un terzo del totale, sono state negative per almeno quattro mesi. Una linea, la Seregno – Carnate – Usmate, in tutto il 2008 non è mai stata in regola con l’indice di affidabilità. E l’indice di inaffidabilità non rende conto delle carrozze sporche, insufficienti, con impianti di riscaldamento e condizionamento non funzionanti e con le porte bloccate. Questi gli aspetti che il Partito Democratico mette in luce in un comunicato, parlando di "situazione non contingente, ma frutto di una politica improduttiva e inefficace".

Il PD chiede che il Consiglio regionale censuri l’assessore Cattaneo "per l’inefficacia della politica regionale dei trasporti": la una mozione di censura è sottoscritta anche da Italia dei valori e Sinistra democratica e sarà discussa entro marzo. Prevista dal nuovo Statuto (fortemente voluto dal consigliere PD Giuseppe Adamoli)  la mozione comporta, se approvata, un’indicazione al Presidente della Regione di forte insoddisfazione, dopo la quale il presidente stesso, secondo l’articolo 29 dello Statuto, “riferisce al Consiglio regionale sulle decisioni di competenza”.


Le motivazioni dell’iniziativa sono spiegate dal capogruppo del PD Carlo Porcari : “C’è evidente responsabilità della Regione – spiega – nel progressivo peggioramento della qualità del servizio in questi ultimi anni. Si è investito poco e in modo inadeguato e si è disattesa la legge regionale di riforma del trasporto pubblico approvata dal Consiglio regionale nel 1998, che prevedeva l’aumento di qualità e quantità del servizio e la concorrenza tra le compagnie di trasporto ferroviario. Dopo l’introduzione dell’orario invernale l’assessore Cattaneo ha cercato di scaricare su Trenitalia tutte le responsabilità, ma si è trattato di semplice scaricabarile. C’è un giudizio negativo sulla politica regionale degli ultimi anni, con la mozione di censura chiediamo che la politica, l’istituzione regionale, ne prenda atto e fin cambi strada”.
 
“Avevamo denunciato da tempo – spiega il consigliere regionale del PD Stefano Tosi – il rischio che ci fossero peggioramenti significativi e a consuntivo possiamo dire che avevamo ragione. Le responsabilità sono condivise tra Trenitalia e dalla Regione Lombardia. Non si possono scoprire i malfunzionamenti a gennaio 2009 con questi dati dell’intero 2008 – sottolinea polemicamente -. Già nel 2006 un’inchiesta regionale sul trasporto ferroviario fatta dalla commissione trasporti indicava la necessità di garantire risorse aggiuntive per due miliardi entro il 2015, e così finora non è stato. Senza risorse non si vede come il servizio possa fare il salto di qualità”.
Il PD rilancia con proposte proprie. “Torniamo a dire – spiega Tosi – che la Regione deve riconoscere il danno ai pendolari, rimasti per un anno e due mesi con i disservizi ma senza il riconoscimento del bonus ( lo sconto sull’abbonamento mensile successivo rispetto al mese in cui sono stati accertati i disagi, in ragione di un indice di “affidabilità” concordato tra la Regione e il gestore). Abbiamo proposto un abbonamento mensile gratis e su quello insistiamo. Poi occorre che la Regione garantisca maggiori risorse per l’acquisto di nuovi treni e che metta i convogli in arrivo sulle tratte più problematiche. E deve svolgere il proprio ruolo di regolatore senza sovrapporlo alla gestione del servizio, nell’interesse dei cittadini”.
Una punta polemica è riservata alla possibile costituzione di un’azienda ferroviaria mista Trenitalia e Regione Lombardia. “Chiediamo – dichiara Porcari – che non si consolidi un monopolio che non produce servizi efficienti e di qualità. La Regione deve dire se vuol consegnare il trasporto ferroviario per i prossimi dieci anni a un monopolista, e se sì, a quali condizioni, oppure se intende aprire alla concorrenza mettendo a gara il servizio”. Secondo il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Lombardia e Ferrovie Nord e Regione Lombardia, è definito un indice di affidabilità, calcolato sui ritardi e le soppressioni. Quando l’indice, calcolato sul mese, supera il valore di 5,25 significa che la tratta è ritenuta inaffidabile. Nel mese successivo all’accertamento i pendolari della tratta hanno diritto a un bonus, calcolato come sconto sull’abbonamento mensile successivo. Dall’inizio del 2008 il bonus non è stato più riconosciuto sulle tratte di Trenitalia perché il contratto di servizio tra la Regione e l’azienda di trasporto non è stato ancora rinnovato.

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Pubblicato il 27 Febbraio 2009
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