Anci appoggerà il comuni che non potranno rispettare il patto di stabilità

Lo ha annunciato il vicepresidente vicario e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Fontana: "Enti locali costretti non per scelta ma per necessità"

L’ANCI appoggerà il comportamento di quei Comuni che si troveranno a non poter rispettare il patto di stabilità interno per l’anno 2009, per poter sostenere l’economia dei propri territori. Lo farà con una mozione di copertura politica, e con un’assistenza di tipo tecnico che tuteli le amministrazioni dalle conseguenze giuridiche della violazione dello stesso Patto. Lo ha annunciato il vicepresidente vicario e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma presso la sede nazionale dell’associazione. A motivare la decisione, condivisa dal Consiglio nazionale ANCI, che aveva approvato in precedenza un ordine del giorno, è la risposta inadeguata del Governo alle proposte Anci di deroghe al patto di  stabilità, utili ad affrontare la difficile situazione economica in cui versano i Comuni. Alla conferenza stampa erano presenti il Presidente dell’ANCI, Leonardo Domenici, il sindaco di Varese Attilio Fontana, il vicepresidente ANCI, Salvatore Perugini e il segretario generale dell’associazione, Angelo Rughetti.
Chiamparino ha precisato che non corrisponde alla realtà l’immagine dei Comuni ‘spendaccioni’ accreditata spesso dalla stampa: “se lo stock di debito della PA è pari a 1663 miliardi di euro, quello dei Comuni è pari a soli 47 miliardi di euro, cioè il 2,9% del totale, mentre il saldo del comparto dei Comuni è stato positivo nel 2007 per 325 milioni di euro”, ha affermato citando dati forniti da Ifel. Quanto poi alle spese per interessi netti dei Comuni il sindaco di Torino ha evidenziato come per i Comuni siano «diminuite nell’ultimo quinquennio per un importo pari a 871 milioni euro, cioè del 40%». «Ma a fronte di questo comportamento virtuoso da parte delle amministrazioni comunali, il governo – ha proseguito – ha dato risposte sterili alle nostre proposte per affrontare la crisi. Basti pensare alla questione dell’ Ici: i Comuni lamentano una riduzione delle entrate di 800 mln di euro dovuta al taglio dell’Ici sulla prima casa per il 2008 e il 2009».
Il vicepresidente ANCI ha anche giudicato in modo negativo il contenuto di un emendamento approvato nelle Commissione riunite finanze e attività produttive della Camera, nella parte che trasferisce dentro una norma di legge il contenuto di una circolare ministeriale che introduce un termine retroattivo per l’applicazione  di una legge per l’approvazione dei bilanci.
Da parte sua il Presidente Domenici ha ricordato come durante l’ultimo Consiglio nazionale del 5 febbraio scorso, per senso di responsabilità l’Anci non avesse mai assecondato la posizione dei comuni favorevoli allo sforamento. “Tuttavia – ha aggiunto- ci troviamo di fronte ad un’involuzione: la nostra responsabilità istituzionale resta, ma di fronte alla spinta che ci viene dalla realtà dei comuni. Domenici ha precisato che non si tratta di disobbedienza ne’ di contrapposizione politica, ma riteniamo – ha concluso – che le risorse possano essere messe in campo per interventi contro la crisi". Il presidente ha, infatti, ricordato che dare il via libera a delle opere sul territorio porterebbe ad interventi anticrisi molto più efficaci della realizzazione del ponte sullo Stretto.
Infine, il sindaco di Varese Attilio Fontana ha ricordato come la posizione dell’Anci sia legata alla necessità che affrontano i Comuni «costretti non per scelta ma per necessità a superare i vincoli del patto di stabilità, per onorare pagamenti relativi ad opere pubbliche già consegnate». Una situazione che, secondo i dati forniti durante la conferenza stampa, coinvolge almeno il 60% delle amministrazioni comunali del Veneto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2009
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