Berlusconi tra i dittatori della storia e lo spettacolo teatrale diventa un caso politico

Al termine della piece per i ragazzi del liceo Da Vinci, "La Fattoria degli Animali" di Orwell, si susseguono una serie di foto di dittatori tra le quali il tecnico luci inserisce quella del presidente del Consiglio. Genitori indignati

La faccia di Berlusconi finisce tra i dittatori più feroci della storia e i genitori degli studenti del liceo scientifico Da Vinci di Gallarate protestano. Il curioso quanto grottesco episodio è avvenuto al termine dell’annuale spettacolo teatrale al "Delle Arti" di Gallarate messo in scena, lo scorso 9 marzo, dalla compagnia Palkettostage di Busto Arsizio.  Quest’anno la scelta è stata quella di mettere in scena Animal Farm (La fattoria degli animali) di George Orwell, riuscitissima allegoria della dittatura che si svolge all’interno, appunto, di una fattoria. Tutto bene fino al termine dello spettacolo, ma ecco che arriva la sorpresa proprio mentre le facce di Hitler, Stalin, Mussolini e altri feroci dittatori si susseguono nel finale. Poco prima che si riaccendano le luci, appare anche il presidente del consiglio Silvio Berlusconi con il suo solito sorriso smagliante. Boato in sala, in molti se ne accorgono, qualcuno fa spallucce, il teatro è in subbuglio mentre gli unici a non vedere sono gli attori che guardano verso il pubblico.

La scuola riceve il giorno dopo una nota di scuse stampata in 500 copie (una per studente) da parte della società produttrice dello spettacolo, la Palkettostage di Busto Arsizio. Una società con all’attivo 25 anni di spettacoli teatrali in lingua originale per le scuole di tutta Italia. Proprio dalla circolare si scopre che il responsabile del "depistaggio" è un tecnico delle luci il quale ha deciso, di sua iniziativa, di inserire l’immagine di Berlusconi tra quelle dei dittatori. «Il giovane tecnico era stato assunto da poco ed è stato immediatamente licenziato una volta appurata la sua responsabilità che lui stesso ha ammesso – fa sapere Marina Caprioli, responsabile dell’ufficio organizzativo di Palkettostage – naturalmente abbiamo potuto provvedere a questa misura solo dopo lo spettacolo dato che nelle altre 125 repliche non si è mai verificato questo fatto. Il tecnico era nuovo e aveva a disposizione le conoscenze per effettuare la modifica alla serie di slide proiettate. E’ inutile dire che ci dissociamo completamente da questa azione anche se vorrei ridimensionare l’episodio, si è trattato di una stupidata, un colpo di testa che non potevamo mettere in preventivo». La nota di scuse diffusa da Palkettostage ha fatto infuriare un genitore che ha protestato prima con la scuola e poi a mezzo stampa.

Marina Caprioli cerca di sottolineare la serietà e la professionalità con cui da un quarto di secolo la società opera nel mondo della scuola: «In tutti questi anni abbiamo fatto migliaia di spettacoli e mai ci siamo trovati davanti ad una situazione del genere – continua la responsabile – abbiamo contatti con scuole di tutta Italia e lavoriamo con professionisti seri dall’adattamento dei testi alle scenografie. I nostri lavori sono richiesti anche dai teatri delle grandi città e spesso siamo al "Carcano" di Milano a portare gli stessi spettacoli che facciamo vedere ai ragazzi». La società è nata e opera a Busto Arsizio e con le scuole della provincia ha un rapporto molto intenso: «Anche con il liceo da Vinci collaboriamo da anni e spero che questo spiacevole episodio non interrompa questa unità d’intenti».

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Pubblicato il 17 Marzo 2009
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