Peter Fonda ai ragazzi dell’Artistico: «Forza di volontà e buone idee, unica via per il successo»

Il grande protagonista di easy rider ha dato una lezione di vita e di professione ai ragazzi dell'Istituto cinematografico Antonioni spronandoli a dare il meglio di loro stessi e a non mollare




Un mito che attraversa le generazioni. Peter Fonda ha fatto visita questa mattina, lunedì 30 marzo, al liceo artistico Candiani di Busto Arsizio in occasione della sua presenza al Baff dove ha incontrato, oltre al preside Andrea Monteduro e Andrea Castellanza dell’istituto cinematografico, gli studenti di cinema e quelli del liceo per una lunga chiacchierata sulla settima arte e sulle speranze dei giovani che stanno frequentando l’istituto appena nato in città. Sabato sera Fonda aveva ricevuto il premio alla carriera poco prima della visione di Easy Rider al teatro Sociale, in occasione dei 40 anni della pellicola che, vedendo la qualità della proiezione, li dimostrava tutti.

Davanti agli studenti, però, Fonda ha dismesso i panni del ragazzaccio che ne dice e ne fa di tutti i colori trasformandosi in un saggio del cinema mondiale venuto a spiegare che cosa si devono aspettare i ragazzi dall’assurdo mondo del cinema: «Anche i Rolling Stones hanno cominciato in un garage –  ha detto l’attore – trovate il vostro garage e cominciate da lì». Consapevole di essere stato avvantaggiato dal fatto di essere figlio di Henry e fratello di Jane, Peter Fonda sottolinea come ha trovato la sua strada e ha chiesto, sciorinando i vari mestieri del mondo del cinema, ad uno ad uno cosa i ragazzi avrebbero voluto fare dopo la scuola di cinema: «Dal ciakista al regista passando per il montatore, il direttore della fotografia, tutti hanno la loro importanza in questo mondo e da ogni punto voi partiate avrete la possibilità di crescere».

Gavetta sembra essere la sua parola d’ordine per non illudere chi comincia oggi ad entrare in un mondo difficile, complicato e costoso: «Fare cinema è molto più difficile che fare musica o scrivere poesie – ha detto ancora il mitico capitan America – soprattutto perchè alla base di tutto ci sono i soldi. Puoi avere in mano l’idea più bella del mondo ma se non ci sono i soldi, o qualcuno pronto a finanziarla, resta nulla». Fonda ha anche scherzato sul cognome di Bob Dylan, Zimmerman: «Ha dovuto cambiarlo, c’era qualcosa che non andava con quel cognome. E’ bastato questo per rendere famosa la sua grande musica. Per chi fa cinema è diverso». Fonda ha anche parlato di fama e successo: «non importa essere famosi per esserlo – ha detto ai giovani prendendo ad esempio che lo è nonostante non abbia alcuna qualità – prendete Paris Hilton. È una star planetaria ma non sa fare assolutamente nulla. Non è questo quello che dovete cercare». Al termine dell’incontro è giunto in aula magna anche il sindaco di Busto Gigi Farioli, insieme al regista di Pa-ra-da, Marco Pontecorvo, proitettato in mattinata per le scuole medie al cinema “Fratello Sole”.




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Pubblicato il 30 Marzo 2009
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