Peter Fonda superospite del BA Film Festival
Il protagonista di Easy Rider, vero inno generazionale, sarà a Busto sabato sera per una serata dedicata ai 40 anni del film, e domenica a Gallarate al Teatro del Popolo per la proiezione de "L'oro di Ulisse"
Sarà Peter Fonda il superospite internazionale della settima edizione del BA Film Festival, in programma a partire da sabato 28 marzo e presentato ieri al circolo della Stampa di Milano. Si prevede un doppio appuntamento nella giornata inaugurale: alle 17 l’inaugurazione ufficiale alla Fondazione Bandera e alle 21 al teatro Sociale una serata dedicata ai 40 anni del film Easy Rider con la straordinaria partecipazione proprio di Peter Fonda, uno dei protagonisti di questo memorabile inno generazionale su pellicola, ritratto a un tempo sognante e crudo di un Paese diviso. L’attore americano, figlio del grande Henry (il cattivo di "C’era una volta nel West"), fratello di Jane ("Barbarella") e padre di Bridget ("Jackie Brown"), tutti attori di grido per un mestiere "di famiglia", sarà anche il protagonista di una serata speciale in programma a Gallarate domenica 29 marzo al teatro del Popolo, dove verrà proiettato il film, quasi inedito in Italia, “L’oro di Ulisse”.
Alla conferenza stampa milanese hanno preso parte il presidente del BAFF Gabriele Tosi e il direttore artistico Vittorio Giacci oltre al direttore dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni Andrea Castellanza e al responsabile della sezione di video arte, Alessandro Solbiati.
L’assessore alla Cultura del Comune di Busto Arsizio Claudio Fantinati ha specificato le motivazioni per le quali l’Amministrazione comunale continua a sostenere il BAFF: “Sono essenzialmente tre i motivi: il BAFF è un’esemplare forma di collaborazione tra pubblico e privato per la realizzazione di eventi culturali. Una collaborazione che funziona perché il prodotto sta crescendo nel tempo e offre lustro alla città”. Secondo motivo del convinto sostegno del Comune è il fatto che l’organizzazione del festival abbia accettato di misurarsi con la sfida lanciata dall’Amministrazione: “abbiamo chiesto che il festival non fosse un contenitore generico ma dedicasse una certa attenzione a determinati temi considerando la funzione educativa del cinema”. Terzo motivo sono “i germogli che stanno crescendo dai semi gettati in questi anni: la cultura ha stimolato l’educazione e ha portato possibilità di lavoro sul territorio”.
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