Terapie nuove e sicure: il futuro della medicina all’Insubrias Biopark

Venerdì mattina il centro di Gerenzano ha ospitato un importante seminario, dedicato alla legislazione europea da seguire per la proposta di cure cellulari somatiche, geniche o di ingegneria tessutale

La medicina si evolve sempre più velocemente e, parallelamente, si sviluppano terapie sempre più potenti e promettenti. Con l’evoluzione delle terapie, però, si devono costruire anche i meccanismi di controllo, che devono assicurare la sicurezza di alcuni sistemi di cura, valutandone l’efficacia e scongiurando effetti imprevisti.

Proprio per questo l’Emea (European Medicine Agency) ha sviluppato a partire dal 2007 una nuova regolamentazione per le terapie avanzate. Per terapie avanzate si intendono i prodotti per terapia cellulare somatica, terapia genica e ingegneria tessutale.

Un centro di eccellenza in questo campo è proprio l’Insubrias Biopark di Gerenzano. Non stupisce, quindi, che proprio qui si sia svolto oggi (venerdì 27) il primo seminario italiano dedicato alla nuova legislazione europea in questo settore. Come ci ha spiegato il Presidente della Fondazone Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita, Angelo Carenzi, «Un evento di questo tipo si rifà alla natura stessa dell’Insubrias Biopark, uno dei pochi parchi tecnologici italiani ad operare nel settore delle biotecnologie applicate alla medicina. Anche perché qui sono diverse le aziende che si occupano di terapie avanzate, come Areta che si occupa della produzione di linee cellulari per la sperimentazione nell’uomo».

«Quando agli inizi del duemila si parlava di terapie cellulari», ci spiega ancora Carenzi, «Si usavano come meccanismi di controllo quelli già imposti per gli altri tipi di farmaci. Gradualmente, però, si è capito che non era possibile applicare gli stessi sistemi. Per questo l’Unione Europea, attraverso l’Emea, ha radunato diverse commissioni tecniche, che hanno portato alle nuove normative di cui discutiamo oggi».

Il seminario ha avuto come relatori la Dr. Cintia Carella, dell’Istituto Superiore di Sanità, e il Prof. Vincenzo Salvatore che, oltre ad essere varesino, è soprattutto direttore dell’ufficio legale dell’Emea a Londra. Ad introdurli il direttore scientifico dell’IRCCS Galeazzi, Prof. Giuseppe Banfi, che ha sottolineato «La notevole dinamicità di queste nuove terapie, che richiedevano una nuova legislazione come quella appena sviluppata dall’Emea».

Ad ascoltarli con estrema attenzione decine di ricercatori, interessati alle nuove procedure da seguire per la creazione di nuove terapie. Terapie promettenti, che sfidano malattie come il cancro o l’AIDS. Il nostro futuro, in mani sicure.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Marzo 2009
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