Urbanistica, il Pirellone detta i tempi sul PGT. “Tegola” sull’area delle Nord?

Prorogata di un anno soltanto la scadenza per realizzare il Piano di Governo del Territorio: troppo poco secondo il vicesindaco Reguzzoni. Sul megaprogetto delle Nord, bocciata la proroga di parte del Piano d'Area Malpensa, ma Palazzo Gilardoni non si scompone: si va avanti

L’urbanistica resta un tema forte del momento a Busto Arsizio, con una serie di interventi dalla Regione che hanno riflessi in città. A richiamarla localmente anche un’interrogazione a firma del segretario cittadino del Partito Democratico, la consigliera comunale Erica D’Adda, in merito alla tempistica del Piano di Governo del Territorio. Lo strumento urbanistico, lanciato dalla legge regionale in materia ormai nel 2005, stenta a decollare un po’ ovunque: sono una piccola minoranza i Comuni lombardi che a distanza di quattro anni lo hanno adottato, non più di una sessantina. La gran parte ha fin qui solo fatto dei passi preliminari, nel frattempo gestendo lo sviluppo contingente con strumenti quali i Piani integrati d’intervento: una mancanza di progettualità e di visione complessiva contestata da più parti. Le ultime novità citate da D’Adda nel breve testo della sua interrogazione riferiscono che la Regione Lombardia sta provvedendo alla proroga della scadenza, inizialmente prevista all’inizio della primavera, per la redazione dei PGT; "da tali informazioni si evince che l’allungamento dei termini sarà di un solo anno" aggiunge l’esponente del PD, chiedendo pertanto di conoscere lo stato di attuazione del PGT di Busto e il relativo cronoprogramma dei lavori.

Il vicesindaco Giampiero Reguzzoni aveva esposto lo scorso ottobre quanto l’amministrazione prevedeva di poter fare: la data per l’approvazione del PGT era indicativamente entro il 2010. In attesa di una risposta articolata in consiglio comunale, lo contattiamo. La proroga regionale non va oltre il 31 marzo 2010, conferma. «Un errore di valutazione» commenta «pensare che più di 1340 Comuni lombardi possano ultimare in un anno quello che non è una singola opera pubblica, ma un vero e proprio lavoro intellettuale». Così Reguzzoni definisce il documento destinato a fissare, in modo elastico con chiari indirizzi, lo sviluppo futuro dei vari Comuni, oltretutto armonizzando le scelte tra quelli confinanti. Sui tempi il vicesindaco riferisce che il bando per la redazione del PGT dovrebbe essere pubblicato a breve, corredato di tabelle con i tempi di consegna dei vari documenti. La modifica della legge 12 approvata in consiglio regionale ha tra l’altro disposto un ultimatum ai Comuni ritardari: quelli che di qui a sei mesi non avesseroa ncora avviato il procedimento di redazione del PGT subiranno un commissariamento ad acta. Busto non corre questo rischio, ma vista la situazione c’è da chiedersi dove si troveranno tutti i commissari necessari… Un anno di proroga, insomma, è poco. Ma i quattro precedenti, dal varo della legga 12 ad oggi? «Le due modifiche della legge, l’ultima l’anno scorso, hanno cambiato le carte in tavola» osserva Reguzzoni. «Le scadenze andrebbero fissate a bocce ferme».

Una seconda questione di ambito urbanistico emersa negli ultimissimi giorni, sempre dal Pirellone, riguarda almeno in teoria il progetto per l’area delle Nord – un multisala, ampi spazi commerciali e terziari, un autosilo di grandi dimensioni, per 80 milioni di investimento – cui recentemente il consiglio comunale ha spianato la strada approvando la relativa variante al piano attuativo. L’intervento sulle Nord, atteso da anni, era nelle previsioni del Piano d’Area Malpensa (legge regionale 10/99), in scadenza il prossimo 16 aprile: ebbene, in consiglio regionale è stato affossato, con molti franchi tiratori in maggioranza, un emendamento voluto dall’assessore ai trasporti e infrastrutture Raffele Cattaneo per prorogare di due anni, come già fatto senza problemi per la cosiddetta tabella A1 (interventi infrastrutturali), anche la tabella A2 contenente appunto interventi altri e diversi come quello sull’area delle Nord. L’assessore regionale si è molto preoccupato della cosa – l’emendamento mirava soprattutto a garantire Busto – che a Palazzo Gilardoni accolgono invece con una scrollata di spalle. «Non sposta i termini della nostra questione» afferma ancora il vicesindaco Reguzzoni. «Secondo la legge stessa gli interventi previsti in quella tabella si possono realizzare anche oltre la scadenza prevista, a patto che siano stati visti ed approvati dalla Giunta regionale, cosa già fatta qualche anno fa per il nostro piano attuativo». Sì, ma nel frattempo il progetto è cambiato, facciamo notare. «È solo un adeguamento» risponde Reguzzoni, «volumetrie e destinazioni del piano sono rimaste quelle. Cambia l’aspetto esteriore, ma nella sostanza sarà come realizzare il primo lotto dell’originario programma attuativo».

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Pubblicato il 05 Marzo 2009
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