Contestazioni a Besozzo, il sindaco senatore: “Basta cortei”

Fischi e striscioni alla manifestazione. Rizzi: “Non è una goliardata, comportamento indecoroso”. I contestatori: “Manifesteremo lo stesso”

Da una parte biciclette, capelli lunghi e “Bella ciao”, ma solo cantata. Dall’altra la banda, la fascia tricolore e il sindaco senatore leghista che si spazientisce per le critiche subite e alla fine “proibisce" manifestazioni future «per il 25 Aprile e anche per il 4 novembre». Tutto in una mattina, a Besozzo (nella foto, assieme alle altre tratte da "Il resto del michelino", il senatore Fabio Rizzi – QUI IL VIDEO).
Ma andiamo per gradi. Qualche settimana fa la minoranza “Vivere Besozzo”, lista civica ma vicina al pd, chiede di istituire un archivio della memoria per i giovani delle suole, con l’intento di ricordare il periodo della guerra e della Liberazione. In quel frangente la risposta del sindaco fu lapidaria, come ricorda anche il sito web cittadino ‘Il Resto del Michelino’: “Noi pensiamo (parla Rizzi nda) che le pagine della Resistenza siano da dimenticare perché rappresentano le fasi drammatiche di una guerra civile tra italiani”. Oggi, nel corso della manifestazione istituzionale in programma al Faro, monumento ai caduti, la polemica, con manifesti della sinistra antagonista e di Rifondazione Comunista: striscioni dai toni inequivocabili e fischi hanno accolto l’intervento di Fabio Rizzi, il sindaco senatore del Carroccio. “La Resistenza non si dimentica”, c’era scritto, e “Siamo tutti clandestini”, (in riferimento alla proposta stralciata dal pacchetto sicurezza e relativa alla facoltà dei medici di denunciare alle autorità i pazienti non in regola con le norme sull’immigrazione).
La manifestazione si è accesa quando Fabio Rizzi ha preso la parola, annunciando l’intenzione di non organizzare più, in futuro, manifestazioni con cortei a Besozzo, «né al XXV Aprile, né al 4 novembre».
Ma perché? «Perché la festa della Liberazione deve essere rispettata, e non lo si fa di certo accampandosi di fronte a un monumento ai caduti, con persone avvinazzate sedute come in un pic nic – spiega Rizzi, senatore della Lega Nord. Tra l’altro si è trattato di persone provenienti da fuori città: i consiglieri comunali erano presenti ma hanno posto educatamente una corona di fiori. Rispetto ai riferimenti da me fatti in consiglio comunale sono stato chiaro: ribadisco che la festa del XXV Aprile sia importante, ma che rappresenti anche un periodo da dimenticare, che si riferisce ad una sanguinosa guerra civile che ha riguardato il nostro Paese».
Dall’altra parte la polemica è tutt’altro che finita. Giovanni Martina (foto), ex consigliere regionale del Prc e ora iscritto al partito di Paolo Ferrero, insorge: «La Resistenza non la dimentichiamo affatto – dice  – e ricordo a Rizzi che lui siede in Senato grazie a chi ha combattuto, dando la vita per la libertà. Pensate che la banda di Besozzo non ha neppure suonato “Bella ciao”: è l’inno da tutti conosciuto come la canzone della Liberazione e abbiamo dovuto cantarcela. Non permettiamo a nessuno di dirci come dobbiamo festeggiare la Liberazione: se non vorrà organizzare manifestazioni in futuro a Besozzo, ce le faremo per conto nostro».
 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Aprile 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.