Giovanni Rana agli studenti: «Ho battuto la crisi con i tortellini»
L'imprenditore scaligero ha tenuto una lezione sull'imprenditoria made in Italy mentre i suoi prodotti sbarcano negli Stati Uniti senza perdere un colpo nonostante le difficoltà economiche che stanno colpendo molti settori
E’ conosciuto quasi come il Papa, è entrato nelle case di tutti gli italiani col suo volto sorridente e quell’aria semplice di nonno allegro che non dice mai di no. Giovanni Rana è arrivato alla Liuc per parlare agli studenti della sua impresa di successo, nata dal portapacchi di una Moto Guzzi e finita ad esportare i tortellini in tutto il mondo, Stati Uniti compresi: «Siamo appena sbarcati in America e fino ad oggi non abbiamo avuto cali di lavoro – racconta Giovanni Rana – la mia azienda non sta accusando la crisi e il 2008 si è chiuso con una crescita del 12%». Sulla crisi economica mondiale il re dei tortellini è sicuro: «Durerà ancora poco, già si intravedono dei segnali di miglioramento – dice – appena i mercati si stabilizzeranno la fiducia ricomincerà a crescere. Certo ci vorrà ancora qualche mese ma io non sono un economista, sono un imprenditore, ottimista per definizione».
Il suo modello imprenditoriale è stato mostrato agli studenti dell’università Cattaneo come mix di tradizione e innovazione e lo stesso professore del corso di economia dedicato alle imprese del made in Italy Alessandro Sinatra lo ha presentato come punta di diamante dell’imprenditoria italiana di successo non solo in Italia ma nel mondo intero. Al di là delle seriose lezioni di economia Giovanni rana non perde il suo spirito e si lascia andare in una considerazione calcistica, dato che domenica la Pro Patria sarà nella sua città, Verona, per disputare una importante sfida per la promozione in serie B: «Devo molto a questa terra – ha detto Giovanni Rana – qui è iniziato il mio successo imprenditoriale 40 anni fa e qui ho uno spaccio, proprio a Busto Arsizio, gestito da una mia sorella che vive a Borsano. Spero che la Pro Patria vada in serie B ma tiferò Verona domenica, sono un tifoso doc e per esserlo ho anche rifiutato di fare il presidente della squadra».
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