Il cinema si veste di giallo con “Sbirri” e spy story
Le nuove uscite nelle sale cinematografiche dal 10 aprile
Il 10 aprile esce nei cinema Sbirri, pellicola-verità sul mondo della droga e della polizia impegnata a combattere questa piaga sociale. La storia viene raccontata dalla prospettiva delle forze dell’ordine: Raoul Bova è Matteo Gatti, un giornalista televisivo che, in seguito alla morte del figlio a causa di una pasticca di ecstasy, decide di seguire in prima persona l’attività del nucleo speciale della Polizia che si occupa di combattere lo spaccio a Milano.
Nelle operazioni quotidiane di lotta alla droga, Matteo viene a conoscenza del mondo che ha inghiottito suo figlio e scopre sgomento la drammatica espansione del fenomeno tra i giovani.
Alla ricerca disperata di una ragione che possa giustificare la tragedia che ha investito la sua famiglia, Matteo ha modo di conoscere anche la vita dei poliziotti, ammirare il loro coraggio e la loro determinazione nel combattere un problema così drammaticamente attuale. Tutte le operazioni di polizia mostrate in Sbirri sono reali: per interpretare Matteo Gatti, infatti, Raoul Bova ha vissuto per un mese con gli uomini della squadra speciale antidroga di Milano.
Nelle sale anche il nuovo film con Julia Roberts e Clive Owen, "Duplicity".
Il funzionario della CIA Claire Stenwick e l’agente dei servizi segreti inglesi Ray Koval lasciano la vita da spie e si lanciano nel mondo del mercato concorrenziale: la loro nuova missione è entrare in possesso di un prodotto che porterà immense ricchezze a chi lo brevetterà per primo.
Claire e Ray si ritrovano una contro l’altro, in una lotta senza esclusione di colpi che lascia sul campo…due innamorati! Sebbene per lavoro tentino continuamente di ingannarsi a vicenda, i due rimangono ben presto vittima di un’incontenibile passione che scombussola i piani di tutti.
Duplicity si colloca a metà strada tra la classica spy story e la commedia romantica, promettendo continui colpi di scena, suspense e siparietti divertenti e piacevoli.
Al cinema potremo anche vedere "Tutta colpa di Giuda", film di Davide Ferrario girato nella Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino e che impiega veri carcerati come protagonisti.
Irena (Kasia Smutniak), una regista teatrale amante della sperimentazione, decide di mettere in scena con un gruppo di detenuti la Passione di Cristo, con l’aiuto di Don Iridio (Gianluca Gobbi), il cappellano del carcere. Irena si rende presto conto che in prigione nessuno vuole interpretare il ruolo di Giuda, poiché i traditori (anche se finti) non sono certo ben visti nell’ambiente. Oltre con l’opposizione ostinata degli attori, Irena deve fare i conti anche con suor Bonaria (Luciana Littizzetto), religiosa dai principi rigidi e tradizionali. A sbloccare la difficile situazione provvede un’idea davvero innovativa: perché non ripensare alla storia di Gesù senza contemplare la figura di Giuda? Irena cerca quindi di mettere in scena una versione alternativa della Passione: senza tradimento, condanna a morte e tragico epilogo. I detenuti accolgono con successo la novità: la rappresentazione diviene un’occasione per proporre una protesta artistica e pacifica contro la vita in carcere.
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