Economia varesina: E’ finita la discesa, ma non il tunnel

I dati della congiunturale di Univa relativa al primo trimestre 2009 mostrano una situazione economica dove la discesa sembra finita. Ma la serenità per gli imprenditori è ancora lontana

Il 2009 si è aperto con una congiuntura economica mondiale ancora negativa su cui pesano gli effetti della crisi finanziaria ed economica iniziata nel settembre 2008. La ripresa a livello mondiale sarà lenta e comincerà solo dalla fine di un anno che si presenta ancora difficile, anche se il peggio sembra essere superato.  È da queste considerazioni di scenario, a cui l’economia varesina non fa eccezione, che è partità l’analisi congiunturale che l’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ha realizzato sul primo trimestre 2009. Sul lato finanziario negli ultimi tempi le borse hanno, però, cominciato a stabilizzarsi. Dato a cui si affianca un ritorno all’aumento dei prezzi delle materie prime. Tuttavia questi segnali non toccano ancora direttamente l’economia reale e non sono sufficienti per parlare di una vera e propria ripresa. I tempi di reazione sono generalmente lunghi e i prossimi mesi saranno ancora critici: gli ordinativi e la produzione soffriranno ancora per la debolezza nei livelli dei consumi.

La produzione in provincia
I segnali che arrivano dal nostro territorio sono ancora negativi, ma il deterioramento economico appare in rallentamento. L’economia varesina ha per tradizione un elevato grado di apertura verso i mercati esteri e attualmente sta soffrendo per la frenata mondiale, ma questa apertura internazionale potrà dare al Varesotto una marcia in più per uscire più velocemente dalla crisi rispetto ad altri territori. Le imprese stanno mettendo in atto un processo di ridefinizione organizzativa dei mercati e dei prodotti. Nel breve termine tuttavia le imprese varesine devono fare i conti con il peggioramento congiunturale, anche se non manca qualche segnale di evoluzione registrato nelle ultime settimane. Nel quarto trimestre del 2008 la brusca frenata dei consumi e degli investimenti aveva paralizzato gli ordinativi. In questi mesi i magazzini si sono svuotati e nelle ultime settimane stanno ricominciando ad arrivare nuovi ordini. Va comunque rilevato che, data l’incertezza che ancora caratterizza i mercati e i consumi, queste richieste mancano di una vera e propria programmazione e si stanno sviluppando in maniera frammentata e non continuativa. Inoltre queste evoluzioni sono state registrate proprio nelle ultime settimane, e i loro effetti non sono quindi ricompresi nell’analisi congiunturale dei primi mesi del 2009, se non marginalmente. Anche per questo il primo trimestre dell’anno presenta ancora una congiuntura economica debole e un saldo negativo sotto il profilo produttivo: il 69% delle imprese del campione ha registrato un peggioramento nei livelli, a fronte del 18% che ha dichiarato miglioramenti e del 13% che ha segnalato una situazione di stabilità rispetto alla rilevazione precedente. All’interno di tutti i principali settori la maggior parte delle imprese dichiara peggioramenti congiunturali. In particolare le imprese del campione della gomma e materie plastiche stanno attraversando un momento di difficoltà, mentre negli altri settori si segnalano ancora comportamenti divergenti tra le imprese, legati sopratutto alla lunghezza delle commesse: generalmente chi lavora con commesse di lunga durata sta ancora esaurendo ordinativi presi prima della crisi. Reggono anche le produzioni altamente specializzate: chi opera in particolari nicchie, anche tecnologiche, riesce ad ottenere risultati stabili o positivi.

Le aspettative
Sotto il profilo delle aspettative a breve invece comincia a registrarsi un’attenuazione del deterioramento della produzione: le previsioni produttive per il prossimo trimestre continuano a essere influenzate dal clima generale di incertezza e di rallentamento economico, ma cresce il numero di coloro che si attendono una stabilizzazione dei livelli produttivi: il 38% degli imprenditori intervistati (contro il 15% della scorsa rilevazione) si attende una situazione di continuità rispetto all’attuale, mentre il 54% continua a prevede un peggioramento (contro il 77% del precedente trimestre). Anche nei settori metalmeccanico e tessile-abbigliamento le previsioni continuano a essere pessimistiche, ma cresce il numero di imprenditori che prevedono una maggiore stabilità sotto il profilo produttivo. Sono invece già decisamente orientate a una continuità dei livelli produttivi le previsioni nei settori chimico e farmaceutico e gomma e materie plastiche.

Gli ordini
La consistenza del portafoglio ordini nel primo trimestre del 2009 continua a risentire della stretta che sta colpendo consumi ed investimenti e la maggior parte delle imprese del campione ha segnalato ancora una contrazione degli ordini sia totali che esteri. Come anticipato stanno cominciando ad arrivare nuovi ordinativi in seguito allo svuotamento dei magazzini, ma questo è un fenomeno assolutamente recente che si sta sviluppando in modo frammentato man mano che terminano le scorte. Inoltre i nuovi ordini sono arrivati in modo non programmato e continua a mancare una pianificazione e una certezza delle commesse.

Situazione occupazionale
Sotto il profilo occupazionale stiamo assistendo a un progressivo deterioramento. La crisi economica e la frenata degli ordinativi degli scorsi mesi hanno portato a una drastica riduzione dei carichi di lavoro per molte imprese che, per far fronte alla congiuntura economica sfavorevole, hanno dovuto far ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria. Dal mese di settembre 2008, ovvero dallo scoppio della crisi finanziaria, è stato registrato un incremento nel numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione Ordinaria e nel primo trimestre del 2009 questa tendenza si è ulteriormente accentuata: sono state autorizzate 5.674 mila ore di Cassa Integrazione Ordinaria, in aumento rispetto al trimestre precedente e pari a circa quattro volte le ore autorizzate nei primi tre mesi del 2008. Il forte incremento delle ore autorizzate è un fenomeno che ha riguardato tutti i principali settori. Sono circa raddoppiate rispetto al trimestre precedente le ore autorizzate nei settori gomma e materie plastiche (che concentra il 23% delle ore complessive) e chimico e farmaceutico (che raccoglie il 4% delle ore totali); in forte aumento (+77% rispetto al quarto trimestre 2008) anche le ore del metalmeccanico che pesano per 47% sul totale; infine, le ore del tessile-abbigliamento sono in crescita del 37% rispetto agli ultimi tre mesi del 2008 e rappresentano il 22% delle ore complessivamente autorizzate

L’export varesino
Il quadro macroecomico, caratterizzato da una profonda crisi e incertezza a livello mondiale, sta avendo effetti negativi anche sugli scambi commerciali a livello internazionale. Le stime di crescita del commercio mondiale hanno registrato un progressivo rallentamento: si è passati da una crescita del 6,5% nel 2007, a una stima del 2,9% per il 2008 e a una contrazione prevista nell’ordine dell’8,5% nel 2009. Nonostante la complessità dello scenario internazionale le esportazioni varesine a fine 2008 sono rimaste incentrate alla stabilità grazie all’avvio del processo, già iniziato negli scorsi mesi, di rimodulazione dei mercati di riferimento: le aree tradizionalmente meta delle nostre esportazioni, Stati Uniti ed Unione Europea, sono state le più colpite dalla crisi finanziaria e molte imprese hanno reagito cambiando le destinazioni dell’export verso Paesi emergenti, come il Medio Oriente e l’Asia Centrale. Nel 2008 le esportazioni provinciali sono rimaste quindi pressoché invariate rispetto all’anno precedente (+0,5%) e hanno raggiunto 9.254 milioni di euro, rappresentando il 2,5% delle esportazioni italiane. La dinamica delle importazioni, invece, è stata negativa (-5% rispetto al 2007) e l’import varesino è ammontato a 5.741 milioni di euro. Queste dinamiche hanno portato nel 2008 a un miglioramento del saldo commerciale (+11,1% a valore) rispetto al 2007, portandosi a +3.513 milioni di euro. In termini di composizione non si registrano grandi variazioni rispetto al trimestre precedente: il 68% delle esportazioni ha preso origine dal settore metalmeccanico, il 9% dal settore tessile-abbigliamento, il 9% dal settore chimico e farmaceutico e l’8% nel settore gomma e materie plastiche. Sotto l’aspetto della dinamica, si registrano comportamenti divergenti non solo tra diversi settori, ma anche tra differenti comparti. Le esportazioni del settore metalmeccanico hanno continuato a crescere, trainate soprattutto dai buoni risultati ottenuti dall’aeronautico. Per contro l’import si è ridotto (-2,7%).
 

COMMERCIO ESTERO

Provincia di Varese

gennaio – dicembre 2008 Variazione rispetto

gennaio – dicembre 2007

  Importazioni

(milioni di euro)

Esportazioni

(milioni di euro)

Importazioni

Var. %

Esportazioni

Var. %

Metalmeccanico 2.885 6.250 -2,7 4,9
Tessile-abbigliamento 437 794 -9,7 -12,2
Chimico e farmaceutico 1.382 840 -10,8 -9,3
Gomma e materie plastiche 169 704 3,0 -6,3
Totale provincia 5.741 9.254 -5,0 0,5
Saldo commerciale 3.513 11,1

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Pubblicato il 11 Maggio 2009
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