Garzelli è pronto: “Mai così tanti favoriti ma io non mi pongo limiti”

Il campione di Besano sarà il capitano unico dell'Acqua&Sapone-Mokambo. «Il percorso mi piace, attenzione al Monte Petrano. E a Levi Leipheimer»

Primo nel 2000, secondo nel 2003, sei successi di tappa, tanta voglia di essere ancora protagonista sulle strade del Giro d’Italia, la corsa che l’ha reso famoso e che gli ha dato le maggiori soddisfazioni e le più grandi delusioni della carriera. Stefano Garzelli ha provato oggi (mercoledì) la tappa marchigiana al Monte Petrano («dura, dura, dura: nulla da invidiare alle salite dolomitiche») e sabato sarà al via di Venezia con i gradi di capitano unico dell’Acqua&Sapone-Caffé Mokambo.

Stefano, come sta trascorrendo quest’ultima settimana prima del Giro?
«Ho provato lunedì la cronometro delle Cinque Terre, oggi il Petrano e da domani farò solo allenamenti leggeri, di rifinitura, provando a pedalare insieme ai miei compagni per affrontare al meglio la cronosquadre della laguna».

Dopo un lungo stop ha corso in Trentino e a Larciano: come valuta la sua condizione?
«Difficile dare un voto preciso, però sto abbastanza bene. Al "Trentino" ho sfiorato la vittoria, ho sentito la gamba in crescita e soprattutto penso di aver fatto tutto quello che avevo previsto per arrivare pronto all’appuntamento».

Sarà un Giro diverso dal solito, con le Alpi da affrontare già dalla prima settimana. Questo disegno le piace o la inquieta?
«È un percorso particolare ma mi piace. Di sicuro bisognerà essere al meglio fin da subito per partire forte: mi va bene così».

Domanda classica: i suoi obiettivi. Penserà più alla classifica generale o alle singole tappe?
«Risposta classica: lo vedremo strada facendo. Sono realista e mi rendo conto che ci sono avversari fortissimi sulle tre settimane, ma sono anche convinto di poter giocare le mie carte e quindi non mi pongo limiti. Certo, ci sono arrivi interessanti come Bergamo dove ho vinto la tappa nel 2007, ma come detto vedremo giorno dopo giorno quale sarà la meta».
(Foto a destra: Garzelli in maglia rosa al Giro 2000 – da www.stefanogarzelli.com)

A proposito di tappe: cosa pensa della cronometro delle Cinque Terre?
«Sarà una delle tre o quattro frazioni decisive per la vittoria finale. È una tappa da non sbagliare perché si possono perdere come niente 5 o 6 minuti, però devo dire che è anche abbastanza adatta alle mie caratteristiche. Più che una crono sarà una fuga individuale di 60 chilometri tra salite, curve e discese».

Tra i tanti campioni al via, chi saranno i favoriti? Possibile che l’Astana punti più su Leipheimer che su Armstrong?
«I nomi sono talmente tanti che non so neppure fare un pronostico secco. Basso, Di Luca, Menchov, Cunego, Simoni, Sastre, gli Astana e altri ancora: c’è davvero l’imbarazzo della scelta in un campo partenti che negli ultimi anni non è mai stato così fitto. E Leipheimer potrebbe davvero essere il numero uno in assoluto, non solo della sua squadra: Armstrong ha perso parecchi giorni di preparazione per la clavicola rotta, ma prima di metterlo fuori dai giochi lo voglio vedere all’azione».

Con lei in squadra ci sarà l’altro varesino Dario Andriotto. Come sarà organizzata l’Acqua&Sapone?
«Non ci sarà Paolini, quindi tutto il team girerà attorno a me. Chiaro che ognuno avrà compiti diversi: Dario mi starà accanto in pianura mentre sulle salite potrò contare su Codol, Failli o Masciarelli. Porteremo diversi giovani al Giro e, oltre ai risultati, vogliamo che crescano per il futuro».

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Pubblicato il 06 Maggio 2009
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