“Non lasciamo il carcere nell’indifferenza”

Si è svolta la festa del corpo di Polizia penitenziaria della provincia di Varese. Un messaggio comune dalle autorità presenti: «Una persona recuperata è un risorsa e un pericolo in meno per la sicurezza dei cittadini»




Il corpo di Polizia penitenziaria della provincia di Varese ha festeggiato oggi, giovedì 25 giugno, la festa per il 192esimo anniversario di fondazione. Nel Museo del tessile di Busto Arsizio i reparti di Busto e Varese hanno celebrato questa ricorrenza alla presenza delle autorità politiche, militari e religiose. A fare gli onori di casa il direttore della Casa circondariale Salvatore Nastasia, affiancato anche dal direttore dell’istituto di Varese Gianfranco Mongelli e dal sindaco di Busto Gigi Farioli. «Pur con tutte le difficoltà  – spiega Nastasia – della gestione quotidiana e le poche risorse a disposizione, dobbiamo apprezzare il lavoro svolto da questi quattrocento uomini e donne». Un lavoro che, come è stato più volte sottolineato nel corso della serata, non consiste nella custodia delle persone detenute, ma anche nella prevenzione dei reati, nel garantire la legalità all’interno e all’esterno del carcere e nell’attività educativa. «Grazie all’attiva collaborazione fra operatori – continua il direttore -, amministrazione comunale, enti coinvolti e agenti negli ultimi anni abbiamo triplicato i progetti rieducativi. Solo con un adeguato percorso potremo restituire “persone nuove” alla società».
La cerimonia è stata anche l’occasione per salutare ufficialmente la vice commissario di Busto Michela Cangiano che a breve assumerà un nuovo incarico. «Devo ringraziare tutti i colleghi che hanno creduto di poter realizzare insieme un carcere degno di appartenere a uno stato di diritto. Un carcere senza ricatti, ma con dialogo. Un istituto pronto a tendere la mano, dove c’è la speranza che sia afferrata e che dia la possibilità di fare scelte diverse da quella criminale. Solo la Polizia penitenziaria in collaborazione con gli altri operatori del carcere può garantire riscatto e riabilitazione per le persone detenute». Visione condivisa da Luigi Pagani, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria. «Le carceri di Busto e Varese presentano due delle situazioni più difficili a livello regionale, per la vicinanza a Malpensa e per il sovraffollamento. È stupefacente però vedere come nonostante questo i livelli di sicurezza siano sempre elevati. Questo è importante soprattutto perché una persona recuperata è un pericolo in meno per la sicurezza dei cittadini. Il futuro al momento non è roseo, ma noi anche nelle situazioni critiche ci siamo. Anche la società civile però deve stare vicino alle istituzioni, perché il carcere lasciato nell’indifferenza, non potrà mai dare il meglio si sé». Anche per questo, Michela Cangiano ha realizzato una depliant pieghevole per i cittadini per spiegare le funzioni di un istituto e degli operatori che ci lavorano.
La festa si è chiusa con la consegna degli attestati di merito. Per la casa circondariale di Busto: ispettore Antonino Picara, sovrintendente capo Donato Contessa, assistente capo Efisio Floris, assistente capo Giuseppe La Placa, assistente capo Giorgio Mazza, assistente capo Spina Michele, assistente Alfonso Santillo, agente scelto Domenico Lo Cascio, agente Francesco Tramontata e vice commissario Michela Cangiano. Per quella di Varese: vicecommissario Alessandro Croci, ispettore Rosario Arcidiacono, assistente Antonino Costanza, agente scelto Lucio Formato, assistente capo Stefano Vargiu, agente Filippo Michele Ferraro, agente Sebastiano Mangiafico, assistente Domenico Aurora, assistente Giuseppe Alfieri e agente scelto Angelo Cassani.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Giugno 2009
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