Salvatore Furia: «Il turismo nasce sotto una buona stella»

In occasione dell'inaugurazione della specola di Monteviasco chiediamo un bilancio a chi, nel 1956, creò il primo osservatorio della provincia

Provincia con le ali, terra di laghi e ora, con l’inaugurazione della stazione astronomica di Monteviasco, sempre più provincia delle stelle. A Varese le stazioni di osservazione si sono moltiplicate negli ultimi anni, testimoniando una passione sempre crescente per l’osservazione. Un risultato che deve sicuramente qualcosa al professor Salvatore Furia, che nel 1956 pose la prima pietra dell’Osservatorio Schiaparelli di Campo dei Fiori.

Proprio Furia, ha accolto con estremo entusiasmo la realizzazione di questa nuova struttura: «È una cosa meravigliosa, un grande risultato per una provincia che ha un indubbio prestigio, ma una vocazione turistica ancora non avanzata. Credo che anche questa stazione di Monteviasco possa diventare una grande attrazione per i visitatori, così come è sempre accaduto con tutte le stazioni della provincia».

Insieme all’Osservatorio di Tradate, quello di Campo dei Fiori organizza ogni mese grandi eventi, con una presenza di pubblico sempre forte. Un’eccellenza che rappresenta un primato non solo locale: «Siamo una realtà storica per tutta l’Italia, anche perché l’Osservatorio Schiaparelli fu il primo a proporre attività di approfondimento per il tempo libero, anche per dare occasioni di crescita ai giovani, fin dall’epoca in cui dilagò il fenomeno della gioventù bruciata».

Una crescita per la quale Furia non può che ringraziare il territorio: «La provincia è sempre stata accanto ai pionieri delle stelle, non potevo aspettarmi una collaborazione ancor più calorosa, fin da quando iniziai la mia attività in quest’area, più di mezzo secolo fa».

Ma questa mania stellare è solo una moda della Varese di oggi o è sempre stata una costante del territorio? «La passione per le stelle è un fatto eterno», ci ricorda Furia «Anche se il grande pubblico si è affacciato in pieno a questo tema solo dopo la missione Apollo, che provocò un’esplosione dell’attenzione».

Per il futuro, quindi, non dobbiamo far altro che rimanere fiduciosi, con il naso all’insù: «Questa provincia va a gonfie vele», conclude il professore, «Con lo sguardo rivolto alle stelle».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Luglio 2009
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