I funerali di Loris Andreotti, il sindacalista attento agli altri
Si è celebrato il funerale del sindacalista Cisl. Alla cerimonia per ricordarlo c'erano i familiari, gli amici, i compagni del sindacato e quei i lavoratori a cui l'uomo ha dedicato tutta la sua vita.
Al lavoro Loris Andreotti ha dedicato tutta la sua vita e la parola lavoro è quella che lo ha accompagnato durante l’ultimo cammino che dalla chiesa di San Martino lo ha portato oggi pomeriggio, sabato 29 agosto, a riposare per sempre nel cimitero del paese di Malnate. Rieccheggiava sulle bocche di tutte le persone accorse a salutarlo per l’ultima volta: gli amici, i compagni delle lotte sindacali e i lavoratori. Eccetto che da quelle dei suoi famigliari, che di Loris Andreotti ricordano soprattutto il suo essere padre e marito, e che il suo ricordo lo hanno espresso con il dolore e la commozione dei propri volti.
È stata una cerimonia sobria e composta, così come gli amici ricordano lo stile di Andreotti, celebrata da don Francesco e don Giacomo, alla quale sono accorse centinaia di persone.
Il sindacato, per bocca di Graziano Resteghini, segreteria Fim Cisl, in chiesa ha ricordato «la sua attenzione per le persone che hanno collaborato con lui», che è sempre stata «grande come la sua competenza, costruita in ore e ore alla scrivania, con attenzione e dedizione». È stato ricordato il sindacalista, l’uomo e il suo grande cuore, «grande ma non abbastanza forte», proprio quel cuore che nella notte di giovedì 27 agosto lo ha tradito. «Sappiamo che era soddisfatto di quello che faceva – è stato ricordato durante la celebrazione – e che ha fatto cose che hanno stupito chi non lo conosceva bene, per quel sindacato a cui ha dedicato la sua vita, e di questo gli siamo tutti riconoscenti».
Poi il feretro è stato accompagnato lungo la discesa che costeggia la chiesa, giù fino al cimitero, seguito dai famigliari e gli amici. Anche da Carmela Tascone (a sinistra nella foto), segretario provinciale della Cisl, che lo affiancato nella sua attività, di lui ricorderà per sempre «un sindacalista vero, appassionato, sempre capace di ascoltare e vicino alla gente. Uno sempre sul pezzo, uno che è sempre stato un riferimento sicuro».
Ad accompagnare Andreotti c’era anche una bandiera, quella verde e bianca della Cisl, che spiccava solitaria sopra le teste e il silenzio dei presenti. Una bandiera che per Andreotti ha sempre significato, impegno, passione, e speranza, ma che oggi, sventolata dal flebile vento di fine agosto, appariva incupita, segnata da quel fiocco nero che la vestiva di lutto.
Durante la cerimonia, però, anche il momento la speranza, rappresentata dalle ultime parole dedicate ad Andreotti, che rappresentavano la convinzione «che le persone non muoiono mai del tutto perché rimangono custodite dentro di noi: la vita non è fatta per dissolversi nel nulla. Ciao Loris».
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