“È solo una trovata pubblicitaria”
La posizione della Cgil sul concorso di Tigros per la festa dei 30 anni di attività: dove “si vincono 10 posti di lavoro con la lotteria”
La nostra Provincia non si fa mancare niente dal punto di vista delle proposte politico/sindacali e dell’”innovazione”. Prima il dibattito acceso sulla reintroduzione delle “gabbie salariali”, poi la pretesa di equiparare il nostro ordinamento legislativo sulle tutele individuali e collettive sui licenziamenti alla Svizzera e ora, ed è la proposta più sconcertante, la lotteria di Tigros con in palio!? 10 posti di lavoro.
Noi pensiamo che sia un’iniziativa totalmente sbagliata che mette sullo stesso piano un progetto commerciale e la ricerca dei posti di lavoro e che non considera che a Varese e Provincia abbiamo attualmente 30.000 lavoratori (che andrebbero maggiormente rispettati) in cassa integrazione ordinaria e straordinaria; 1500 in mobilità, centinaia di contratti a termine non confermati e 1452 aziende di tutti i settori coinvolte dalla crisi produttiva e occupazionale peggiore degli ultimi decenni. Perché, allora un’iniziativa così sbagliata e contraddittoria? Con il “gratta e vinci” alla stregua di un prodotto qualsiasi utilizzando (con apposito regolamento) le stesse modalità di un gioco tradizionale? Perché i lavoratori dovrebbero considerare la ricerca del posto di lavoro (così difficile in questa fase drammatica) in una sorta “di ruota della fortuna”?
Perché Tigros al posto della “lotteria” non assume a tempo indeterminato i lavoratori già in mobilità e quindi già espulsi dal ciclo produttivo? Forse i temi del lavoro oggi non assumono più una valenza culturale indispensabile per l’insieme della società e il suo sviluppo e magari le responsabilità sono di tutti. O forse perché l’obiettivo di Tigros era un altro: ricercare una pubblicità enorme (che c’è stata) sull’iniziativa prescindendo dalla reale necessità di assumere (a tempo determinato) e con quale orari e condizioni? 10 lavoratori.
Non è un caso che le Organizzazioni Sindacali non siano state coinvolte sul progetto e non è un caso che si utilizzi strumentalmente la drammaticità della crisi e la necessità reale per moltissimi lavoratori di ricercare un occupazione dignitosa e soprattutto stabile. “Meglio che niente, in tempo di crisi?”
Noi pensiamo che ci debba essere un limite rispetto a queste iniziative pertanto chiediamo ai dirigenti di Tigros di riconsiderare la proposta prevedendo l’utilizzo dei “canali tradizionali” per le assunzioni dei lavoratori.
Restiamo disponibili ad un apposito incontro e confronto sull’argomento.
Franco Stasi
Segretario Generale CGIL di Varese
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