Cantiere bloccato sulle Nord, Rifondazione: “La Regione non stia a guardare”
"Dove sono le istituzioni?" chiedono i comunisti varesini. Palpabile l'imbarazzo che sembra aver colto i vertici regionali dopo la crisi dell'azienda appaltatrice che ha "congelato" i lavori
Il governo regionale non può infischiarsi del destino dei lavoratori che stanno occupando da giovedì il cantiere del Malpensa Express di Castellanza e preoccuparsi unicamente di finire in qualche modo i lavori essenziali sulla linea. Questa la posizione della segreteria provinciale varesina di Rifondazione Comunista su quanto avviene – o meglio, non avviene più -. in questi giorni presso il cantiere.
"E questo non soltanto perché sarebbe moralmente inaccettabile, considerato che le Ferrovie Nord appartengono a Regione Lombardia, ma anche perché renderebbe del tutto aleatoria ogni ipotesi di terminare effettivamente i lavori entro il 14 dicembre, come annunciato ancora una volta dal Presidente della Sea, Bonomi".
Rifondazione punta il dito contro le Ferrovie Nord, le quali "erano a conoscenza della situazione critica, visto che i sindacati l’avevano segnalata alla stessa azienda già mesi fa. Eppure, non ci risulta alcun intervento per evitare il peggio, annunciato di questi giorni con l’arrivo delle prime 15 comunicazioni di messa in cassa integrazione destinate agli operai".
Il partito esprime quindi la sua solidarietà ai lavoratori della “De Lieto” che occupano il cantiere, "poiché giustamente non possono accettare di finire sul lastrico, nonostante il lavoro in questo caso ci sia".
Rifondazione Comunista si è recata sul cantiere venerdì pomeriggio con una delegazione guidata dal Segretario provinciale Giovanni Bonometti, incontrando un rappresentante sindacale al termine della assemblea dei lavoratori.
"Dove sono le Istituzioni? Dov’è Formigoni? Dov’è l’Assessore alla partita Cattaneo? Loro temporeggiano".
Ieri è stata presentata dal Consigliere regionale di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer un’interrogazione formale, ma Rifondazione chiede sin d’ora alla Giunta regionale di chiarire le sue intenzioni e, soprattutto, di "assumersi degli impegni precisi nei confronti dei lavoratori coinvolti. Unica maniera, peraltro, per riuscire, forse, a rispettare i tempi previsti".
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