La pagella del derby

PASSERA 6,5 – Inizio difficilissimo, da vero incubo, con Finley che gli scappa da tutte le parti. Però Marchino ha il merito di non mollare: la sua presenza in campo nel finale a fianco di Childress gli ridà certezze. Pareggia l’ultimo quarto con Finley contribuendo così in modo decisivo al successo.

MORANDAIS 6 – Ancora un po’ indietro sul piano atletico, sembra sempre nel dubbio tra una penetrazione difficile e un tiro forzato. Sbaglia un paio di conclusioni da tre in un momento caldo, ma è anche vero che i suoi pochi canestri sono importanti: su tutti quello che ricuce l’unico vantaggio milanese nel terzo periodo. 

ANTONELLI 6 – Voto di pura stima visto che sta in campo pochi minuti. Buoni, per altro, a far rifiatare i titolari. Una curiosità: Ricky in serie A1 finora aveva il 100% al tiro in carriera (2/2, tre anni fa, contro Avellino): con l’errore di oggi è sceso… al 67%.

GALANDA 6 – Se Slay sguazza tra i contatti subiti nell’area colorata dai più fisicati lunghi milanesi, Gek fa una certa fatica. Il timore della vigilia si rivela fondato e a 7′ dalla fine il capitano esce per falli (l’ultimo dei quali parecchio dubbio). Però quando ha la palla in proiezione a canestro si ricorda sempre cosa bisogna fare: 9 punti con soli 4 tiri, potere dell’esperienza.

THOMAS 6,5 – Non aveva promesso vendette contro la ex squadra, né sfracelli sul campo di gioco. E infatti Jobey gioca il derby come se fosse una gara qualunque, spesso preferendo l’assistenza ai compagni alla conclusione personale. Nel finale pare nascondersi un po’, ma la tripla che di fatto scaccia i timori arriva proprio dalle sue mani.

MARTINONI 5,5 – Sacrificato prima dai falli (2 in breve tempo), poi dalle difficoltà contro l’esperienza dei lunghi avversari, infine dall’assetto scelto da Pillastrini nel finale. Insomma, nel complesso non lascia tracce nel match ma ha tutto il tempo per rifarsi.

COTANI 7 – Quando le statistiche sono bugie. Vai a leggere quelle del "gladiatore" e scopri che segna un punto e finisce con una valutazione negativa, -2. E invece Cotani dà tutto il resto: sporca passaggi, piega le gambe, trova i contatti giusti prima di mettere la ciliegina sulla torta. Hall crede di essere molto più bravo, si palleggia dietro la schiena e in mezzo alle gambe fino a quando Simone gliela soffia gettandosi tra i suoi piedi. Masnago applaude a scena aperta.

CHILDRESS 8 – In parte per Randy vale il discorso fatto per Cotani: non cercate il suo nome tra i migliori marcatori. La sua presenza però brilla da altre parti: fa segnare otto assist quasi tutti per il suo amicone Slay e, quando in campo c’è lui, anche la scheggia impazzita Finley perde energia. Chiude con 5 rimbalzi in difesa, tanto per gradire.

SLAY 10 – Voto massimo per una partita della massima importanza: ci sbilanciamo per una prestazione di rara grandezza soprattutto se consideriamo che il "Ron il matto" ha giocato l’intero match da pivot classico, con giochi ben dentro l’area colorata (nonostante due stoccate da 3 punti). Gioca alla perfezione a due con Childress, è sempre pronto ad attaccare il ferro, vola in rimbalzo a difesa, non teme i centimetri di Petravicius e i muscoli di Rocca. E si fa beffe della classe di Hall, stavolta solo presunta: arma totale.