“Le ronde? Noi siamo pronti e abbiamo già 15 volontari”
A parlare è il sindaco Matteo Bianchi, leghista doc: «Il tema sicurezza è molto sentito dalla gente. Siamo pronti a partire anche domani, ma bisogna chiarire alcuni aspetti formali»
«Le ronde non servono? I cittadini chiedono sicurezza e noi siamo pronti a farle partire già da domani». A parlare è il primo cittadino di Morazzone, Matteo Bianchi, leghista doc. Nel paese che amministra, poco più di 4300 anime, lui e il suo assessore alla sicurezza Renato Piccinelli, sono andati casa per casa a chiedere la disponibilità per pattugliare il territorio in forma volontaria, inquadrati in ronde cittadine, appunto: «L’esigenza di sicurezza è molto sentita – spiega Bianchi -. Noi spesso riceviamo richieste da parte dei nostri concittadini e dopo il via libera del governo lo scorso luglio ci siamo mossi con decisione. Abbiamo già avuto quindici adesioni. Ho già comunicato al ministro Maroni la nostra volontà di farle queste ronde, aspettiamo di capire dal punto di vista formale come e che compiti dovranno avere i volontari».
I quindici aspiranti rondisti sono pensionati, come prevedibile visto il tempo a disposizione, ma anche lavoratori, alcuni operai che fanno i turni in fabbrica e sono disposti a mettere al servizio della collettività il tempo libero, sottraendolo magari a famiglie e affetti: «Non vogliamo il "Rambo" di turno: i più esagitati vanno tenuti lontani e l’amministrazione comunale c’è anche per questo – prosegue Bianchi -. I volontari possono essere un deterrente per i piccoli criminali e possono anche instaurare un clima di collaborazione positivo con le forze dell’ordine. Noi non abbiamo la caserma dei carabinieri in paese e il nostro territorio dipende da Carnago, che ha pochi uomini a disposizione. Se aggiungiamo che il nostro personale di Polizia Locale è composto da due sole unità si comprende la difficoltà di controllare costantemente tutto il paese. Non è l’unica strada che stiamo battendo: pensiamo ad un consorzio con i comuni vicini e stiamo provando ad installare telecamere e videosorveglianza, ma i fondi sono quelli che sono ed è sempre più complicato far quadrare il bilancio». Non è che a Morazzone ci sia un particolare allarme criminalità, e questo lo ammette anche il sindaco Bianchi: «I reati sono in calo, come dicono anche i dati nazionali. Però noi amministratori dobbiamo dare risposte anche a chi viene violato dal piccolo furto in casa o nel negozio di paese – aggiunge il giovane primo cittadino -. Come noi si stanno muovendo anche altri Comuni, per esempio Albizzate, che è sulla nostra stessa lunghezza d’onda (anche Albizzate è governata dalla Lega Nord, ndr). I volontari che dovranno controllare il territorio faranno i corsi che la Provincia ha promesso di far partire: sarà personale formato e nulla sarà lasciato al caso o all’improvvisazione». E proprio di sicurezza si parlerà nel convegno organizzato dallo stesso Matteo Bianchi nella palestra della locale Scuola Media Statale “E. Fermi” il prossimo sabato 24 ottobre: parteciperanno il ministro degli Interni Roberto Maroni, il Questore di Varese Marcello Cardona, il prefetto Simonetta Vaccari, il comandante della Polizia Locale di Varese Gianni Degaudenz, un rappresentante dell’esercito italiano di stanza alla base Nato di Solbiate Olona e il consigliere regionale del Pd Giuseppe Adamoli. Il momento ideale per chiarire il ruolo che le ronde potranno avere, a Morazzone come altrove.
I quindici aspiranti rondisti sono pensionati, come prevedibile visto il tempo a disposizione, ma anche lavoratori, alcuni operai che fanno i turni in fabbrica e sono disposti a mettere al servizio della collettività il tempo libero, sottraendolo magari a famiglie e affetti: «Non vogliamo il "Rambo" di turno: i più esagitati vanno tenuti lontani e l’amministrazione comunale c’è anche per questo – prosegue Bianchi -. I volontari possono essere un deterrente per i piccoli criminali e possono anche instaurare un clima di collaborazione positivo con le forze dell’ordine. Noi non abbiamo la caserma dei carabinieri in paese e il nostro territorio dipende da Carnago, che ha pochi uomini a disposizione. Se aggiungiamo che il nostro personale di Polizia Locale è composto da due sole unità si comprende la difficoltà di controllare costantemente tutto il paese. Non è l’unica strada che stiamo battendo: pensiamo ad un consorzio con i comuni vicini e stiamo provando ad installare telecamere e videosorveglianza, ma i fondi sono quelli che sono ed è sempre più complicato far quadrare il bilancio». Non è che a Morazzone ci sia un particolare allarme criminalità, e questo lo ammette anche il sindaco Bianchi: «I reati sono in calo, come dicono anche i dati nazionali. Però noi amministratori dobbiamo dare risposte anche a chi viene violato dal piccolo furto in casa o nel negozio di paese – aggiunge il giovane primo cittadino -. Come noi si stanno muovendo anche altri Comuni, per esempio Albizzate, che è sulla nostra stessa lunghezza d’onda (anche Albizzate è governata dalla Lega Nord, ndr). I volontari che dovranno controllare il territorio faranno i corsi che la Provincia ha promesso di far partire: sarà personale formato e nulla sarà lasciato al caso o all’improvvisazione». E proprio di sicurezza si parlerà nel convegno organizzato dallo stesso Matteo Bianchi nella palestra della locale Scuola Media Statale “E. Fermi” il prossimo sabato 24 ottobre: parteciperanno il ministro degli Interni Roberto Maroni, il Questore di Varese Marcello Cardona, il prefetto Simonetta Vaccari, il comandante della Polizia Locale di Varese Gianni Degaudenz, un rappresentante dell’esercito italiano di stanza alla base Nato di Solbiate Olona e il consigliere regionale del Pd Giuseppe Adamoli. Il momento ideale per chiarire il ruolo che le ronde potranno avere, a Morazzone come altrove.
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