Valichi aperti, paesi di frontiera più felici

L'apertura notturna dei valichi di Clivio, Luino Fornasette, Cremenaga, Biegno e Palone non è solo una semplificazione amministrativa, ma anche un piccolo ma fondamentale cambiamento di vita

valichi aperti: all'agenzia delle dogane il tavolo dei sindaciC’è chi si assicura che negli orari di ufficio “i finanzieri” assicurino la loro presenza, c’è chi invece si rallegra di poter andare a riunioni dopo cena in Svizzera senza il problema della “dogana che chiude”e chi invece ha finalmente risolto il problema delle frane.

L’apertura notturna dei due valichi di Clivio, Bellavista e San Pietro e di Saltrio, di Luino Fornasette, di Cremenaga, di Biegno e di Palone non è solo una semplificazione amministrativa, ma anche un piccolo ma fondamentale cambiamento nella vita di alcuni paesi di frontiera, che da quell’ormai obsoleto muro amministrativo traevano solo svantaggi.

«Finalmente non avrò più il problema dell’orario, quando andrò a fare le riunioni con il mio collega di Ligornetto – spiega il sindaco di Clivio Emanuele Belometti – Il mio paese, che ha due valichi (entrambi fino ad ora chiusi di notte, ndr) è legato strettamente con i paesi ticinesi di Ligornetto, Stabio e Arzo. Con loro stiamo ragionando da anni di progetti Interreg, legati soprattutto all’area Unesco del Monte San Giorgio. Facciamo riunioni in luoghi che in linea d’aria non distano più di 500 metri. Ma se parliamo troppo a lungo, ci tocca tornare in Italia dal valico del Gaggiolo, cioè diversi chilometri più in là. Oddio non ci cambia la vita, ma non avere orari è una libertà anche psicologica».

L’apertura notturna cambia la vita invece dei frontalieri cremenaghesi, che in questi anni hanno visto la loro unica strada spesso chiusa dalle frane: spesso la frontiera era un’alternativa, ma solo quando era aperta. «Avere la frontiera aperta anche di notte, in caso di frane sulla statale, allevierà i problemi dei frontalieri infermieri. Ne abbiamo diversi» spiega il sindaco di Cremenaga, che con questa apertura anche stradale tira un sospiro di sollievo per i concittadini.

«L’importante è che di giorno però gli uffici restino aperti, perchè bisogna smaltire le pratiche degli inerti» si preoccupa invece il sindaco di Saltrio. Il suo valico infatti è molto frequentato dai camion che esportano in Svizzera sabbia e ghiaia, “gli inerti” appunto: eliminare l’ufficio doganale sarebbe come mettere in crisi l’economia comunale.

Dagli amministratori, un sospiro di sollievo in più arriva anche dalle piccole prospettive turistiche: «Almeno, se qualche ticinese vuole venire a mangiare da noi, non si dovrà più preoccupare dell’orario di ritorno, e magari sarà un po’ più stimolato nel venirci a trovare». Insomma, l’apertura delle frontiere è un vantaggio per questi pieccoli paesi, che per questo hanno già dato la disponibilità di collaborare con l’Agenzia e la Guardia di Finanza al controllo della zona: loro ci metteranno le telecamere di sorveglianza nella zona dei valichi, appena sarà possibile deliberarle e finanziarle.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2009
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