Caffè sociale, “la vicenda non è affatto finita”
Ricorso in appello degli ex gestori, che contestano la posizione del Teatro Sociale e contrattaccano: "sono stati loro a rilasciarci il locale in condizioni pietose, non il contrario". Prosegue anche la controversia con il Comune
A seguito degli articoli di stampa apparsi nelle scorse settimane e dei comunicati stampa diramati da Teatro Sociale s.r.l, Caffe’ Sociale s.a.s di Adami Silva & C.intende mettere in chiaro alcuni punti "affinchè non si dia per confermato quanto diffuso con tali strumenti".
La sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che ha dichiarato risolto il contratto di gestione del bar “Invidia cafe’ room” di Piazza Plebiscito a Busto Arsizio, come preannunciato dall’avvocato Enrico Candiani alla stampa locale, verrà presto impugnata presso la competente Corte d’Appello.
"Il fatto che si sia deciso di non precipitarsi a presentare appello" fa sapere il legale "ma si sia preferito agire con calma e serenità è dovuto unicamente al desiderio di Caffe’ Sociale s.a.s. di non contribuire al clima di veleni che ha pervaso l’intera vicenda. Diversamente da quanto sostiene il Teatro Sociale s.r.l., dunque, la vicenda non è finita, ma verrà devoluta al Giudice superiore posto che la sentenza del Tribunale di Busto Arsizio è palesemente infondata", questo il parere dei ricorrenti "a tacer d’altro per non aver pronunciato su parte delle domande di Caffe’ Sociale s.a.s., né accogliendole, né respingendole".
La società Caffe’ Sociale s.a.s. di Adami Silca & C. "ha però deciso, onde porre termine all’increscioso susseguirsi di aperture e chiusure del locale, ed al solo fine di permettere alla cittadinanza di poter usufruire del locale suddetto senza dover sottostare ai capricci di questo o quel soggetto pubblico o privato, di rilasciare i locali a Teatro Sociale s.r.l., che potrà così farne l’uso che riterrà.
Deve invece esser fermamente respinta la affermazione con la quale Teatro sociale accusa Caffe’ Sociale s.a.s. di aver lasciato il locale in condizioni pietose. E’ invece vero che fu proprio il Teatro Sociale s.r.l., dopo aver occupato in modo clandestino", questa la controaccusa, "i locali gestiti da Caffe’ Sociale s.a.s. (circostanza questa confermata da numerose pronunce giudiziali, definitive, assunte in via cautelare da Tribunale di Busto Arsizio), ad aver riconsegnato a Caffe’ Sociale s.a.s. il bar in condizioni a dir poco disastrate, come documentano le fotografie scattate dall’Ufficiale Giudiziario il giorno del rilascio del bar stesso ai danni del Teatro".
Frattanto, pendono presso il Tar Lombardia i ricorsi proposti contro il Comune di Busto Arsizio, "ricorsi che, in fase cautelare, hanno pienamente confermato l’illegittimità degli atti amministrativi compiuti dal Comune stesso contro Caffe’ Sociale s.a.s.. Il Comune quindi, a propria volta, sarà chiamato a rispondere dei danni causati".
Insomma, la vicenda non finisce qui e i ricorrenti intendono far valere il loro punto di vista in tutte le sedi giudiziarie, contrastando con la massima energia la controparte – anche nella comunicazione.
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