Crocifissi, censurato l’editoriale sul giornalino scolastico

L'episodio al liceo scientifico Tosi: il "pezzo" del caporedattore Marco Corso espunto dal numero di dicembre per intervento dei docenti e sostituito con uno scritto da un'insegnante

La censura mostra il suo volto a partire dalla prima istituzione che dovrebbe educare alla libertà del pensiero: la scuola. L’episodio risale alla settimana scorsa e ha coinvolto il liceo scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio. Un articolo del giornalino "La Voce degli Studenti" è stato espunto dalla pubblicazione ad opera dei docenti responsabili del comitato di redazione. La "colpa" dell’articolo era di trattare, con tono sferzante e sarcastico, la questione della recente e discussa sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sull’esposizione di crocifissi nelle aule scolastiche, scaturita dal ricorso di una donna di origini finlandesi che vive in Italia.

L’articolo (qui il testo "incriminato") è opera di Marco Corso, studente della classe 5a sezione H, che ovviamente non ha preso bene l’improvviso altolà ad un pezzo che, "opinionato" o no, aveva tutto il diritto di campeggiare in bella evidenza sulla pubblicazione. Questo almeno è quanto pensa Marco, che ne è il caporedattore. E l’articolo eliminato non era da pagine interne: si trattava dell’editoriale del numero di dicembre. «L’avevo inviato ai responsabili (docenti ndr) ed era stato approvato. Poi quando il numero era già in stampa, anzi ne erano già state 500 copie, qualcuno è intervenuto eliminando il mio editoriale e sostituendolo con un altro scritto da una docente responsabile, tutto senza avvisarci». Apriti cielo: scoppia l’insurrezione nel nome della dignità studentesca violata e della libertà di stampa in pericolo. «Sabato c’è stata una riunione» racconta Marco, «tutti presenti, rappresentanti di studenti, genitori, docenti, personale dell’istituto». Il dirigente scolastico si è addossato la responsabilità dell’accaduto, parlando di "un errore procedurale". Il pezzo sarà comunque pubblicato prossimamente.

Fra gli studenti si pensa, inevitabilmente, ad un intervento mirato di qualche professore che non gradiva politicamente quanto scritto da Marco. «Al di là dei contenuti del pezzo, che si possono condividere o meno – fra noi studenti della redazione c’è chi non condivide, ma nessuno si sarebbe sognato di censurare – la questione è di principio» spiega Marco. «È inaccettabile che si intervenga in questo modo sulla libera espressione degli studenti; idem che dei docenti mettano mano a una pubblicazione che si chiama "La Voce degli Studenti"». Il ragionamento non fa una grinza. «Non sta nè in cielo nè in terra: abbiamo un preciso regolamento al riguardo. Gli insegnanti possono correggere i nostri pezzi solo dal punto di vista sintattico e grammaticale».
Marco ha chiesto quindi che il numero di dicembre, già "mondato" dell’articolo evidentemente per qualcuno scandaloso, sia a questo punto bloccato, in attesa di approfondire la questione. Intanto ha aperto un gruppo su Facebook per denunciare la vicenda, ottenendo la solidarietà di molti.

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Pubblicato il 09 Dicembre 2009
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