I dipendenti pubblici incrociano le braccia contro Brunetta
Sabato 11 dicembre è previsto lo sciopero generale dei lavoratori del comparto pubblico. Prevista manifestazione a Milano
Sabato 11 dicembre si terrà lo sciopero generale della Funzione pubblica con manifestazioni interregionali. La manifestazione delle regioni del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto) si terrà a Milano in Piazza Duomo. Il concentramento delle delegazioni regionali è previsto alle ore 9.30 a Porta Venezia da dove partirà il corteo. Durante il percorso, il corteo farà una breve sosta in Piazza Fontana per depositare una corona di fiori in ricordo della strage del 12 dicembre 1969.
I dipendenti pubblici incrociano le braccia per contrastare la Legge Finanziaria che non prevede i rinnovi dei contratti pubblici, per il diritto al contratto nazionale; per combattere la controriforma Brunetta che elimina i contratti nazionali e mortifica il lavoro. Per chiederne, dunque, la sua abrogazione; contro il tagli al salario accessorio e le decurtazioni per assenza in caso di malattia; per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari dei comparti pubblici; per un incremento tabellare di 150 euro nel prossimo triennio; per sostenere il ruolo delle RSU e il rispetto delle elezioni, per difendere la democrazia nei posti di lavoro pubblici.
Vincenzo Moriello, segretario generale della funzione pubblica Cgil Lombardia dichiara: «Sarà una manifestazione molto partecipata, visibile e colorata. Vogliamo che si senta forte la nostra indignazione nei confronti di chi continua ad attaccare la nostra dignità, svilendo il nostro lavoro. I nostri sono obiettivi concreti – Diritti, Contratto Nazionale, Stabilità dei lavoratori precari – e siamo determinati a lottare per raggiungerli. Vogliamo anche parlare ai cittadini, aprire un dialogo con coloro cui è destinato il prodotto del nostro lavoro: Difendiamo insieme i diritti dei lavoratori e i diritti dei cittadini ad avere servizi pubblici e di qualità, accessibili e appropriati. Facciamo funzionare l’Italia».
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