Strage di Induno. Il gip: “Indagate sul fucile”
Il duplice omicidio delle guardie giurate all'Esselunga torna davanti al giudice. Nuove indagini ma nessun colpevole. L'arma era un mitragliatore svizzero e fu usata anche a Gallarate
Il colpo all’Esselunga di Induno Olona è ancora una strage impunita. L’assassinio delle due guardie giurate del furgone portavalori che scesero per prelevare i soldi dalla cassa continua, è tornato davanti a un giudice questa mattina. Undici anni dopo l’agguato, avvenuto il 30 gennaio 1999, e in cui furono uccisi Giuseppe Coriglione e Mario Simonetta, il pm Massimo Politi ha effettuato nuove indagini, da cui però non è emersa la verità. Nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati. Il sostituto ha deciso però deciso di informare il gip sullo stato degli atti e dalle carte è emerso comunque qualche spunto interessante. Tra gli accertamenti compiuti, quello sui mozziconi di sigaretta che i cecchini, appostati sul tetto di una concessionaria, fumarono quella notte, mentre attendevano il furgone blindato prima di freddare le due guardie giurate. Ne è stato ricavato il dna, appartenente a due individui maschi, ma a cui non si riesce ancora a dare un nome. La Procura ha chiesto l’archiviazione dopo che il pm ha sostanzialmente rimesso ordine nel fascicolo: dieci faldoni ereditati dal pm Domenico Novara, che all’epoca condusse le indagini ma senza esito positivo.
Il gip, Giuseppe Fazio, vuole tuttavia altri 3 mesi di indagini, per verificare una interessante pista investigativa. Il fucile che secondo gli esperti balistici fu usato nell’agguato era uno Sturmgewehr dell’esercito svizzero, un fucile d’assalto che viene fornito in dotazione al termine del servizio militare nella confederazione. I bossoli di un fucile identico (o compatibile) furono trovati anche in due episodi di qualche mese precedenti all’agguato del 30 gennaio 1999 a Induno. Una prima volta, durante un tentato colpo a un furgone portavalori l’11 luglio 1996 a Solbiate Olona (indagine contro ignoti archiviata). Un fucile svizzero fu usato anche il 21 novembre 1998 a Gallarate, quando cinque uomini incappucciati assaltarono un portavalori al supermercato Essebi in via Reina. In quel caso, ci fu un indagato, un uomo risultato poi legato a una batteria di rapinatori arrestati nel novarese. Ma il legame tra la rapina di Gallarate e quella di Induno è rimasta senza prove, anche se l’autista del portavalori di via Reina, dopo la strage del 1999, disse ai giornalisti che, date le modalità dell’agguato, secondo lui aveva agito la stessa banda.
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