Biglietti e desideri avverati: quando Sant’Antonio ci mette lo zampino
E' una antica tradizione, quella di affidare i propri desideri, o le richieste di fidanzato, a dei biglietti da gettare nel falò. E tu, ha bruciato il bigliettino e il desiderio si è avverato? Raccontalo a Varesenews
"Sant’Antoni del purscèl / fam truva un om chel sia bel / damel picul damel grand ma damel mia con stort i gamb" era l’invocazione standard delle nostre bisnonne quando, nell’ultima festa invernale prima che gli uomini tornassero a lavorare in Svizzera o in Germania, si facevano belle per farsi "cuccare".
E Sant’Antonio, sempre affidabile, non le ha mai tradite. Anzi, ci ha spesso messo lo zampino. Cinque o sei anni fa, ad esempio, una bella ragazza bionda stava davanti al fuoco, con in mano un bigliettino, con scritto un certo nome. Lo consegna ad un ragazzo, tra i volontari dei vigili del fuoco e della protezione civile "specializzati" in questo compito, perchè lo butti nel falò. Ma mentre lo fa si rende conto che il nome scritto nel bigliettino non ha più nessun significato, mentre invece il ragazzo davanti a lei sembrava molto più interessante. Idem per lui: così il falò di Sant’Antonio è stato galeotto come previsto, anche se con il ragazzo "sbagliato. Da allora i due sono fidanzati felici: anche se lei, per non correre rischi, da allora gli ha impedito di ricevere altri bigliettini da sconosciute.
L’efficentissimo santo non lavora però solo per questioni amorose, visto che: "Sant’Antoni de la barba bianca fam truà quel ch’ el me manca". E così nel bigliettino sono entrate le richieste più disparate, anche se non è una seconda lettera a Gesù Bambino, quanto piuttosto una specie di dichiarazione di inizio anno. C’è chi chiede un lavoro, chi il successo, i risultati scolastici, la felicità… E’ quello, per esempio, che è successo al carabiniere appena trasferito a Varese dalla natìa ed assolata Campania giusto sotto Natale, venne quasi "trascinato" (comprensibilmente, considerato il morale "atterrato" dal gelido inverno varesino) dal suo comandante al falò. Reso edotto sulle tradizioni locali, decise di compilare il fatidico bigliettino, chiedendo al Santo l’agognato ri-trasferimento a casa. E così puntualmente fu, allo scoccare della primavera.
Due esempi "anonimi" ma verissimi: e tu, lettore, hai bruciato il bigliettino nel falò, e il desiderio si è avverato? Raccontaci la tua storia…la mail è redazione@varesenews.it
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