Boni: “Malpensa sarà la sfida principale per i prossimi cinque anni in Regione”

Ma il sindaco Gelosa ribadisce il punto di vista delle comunità locali. "Le delocalizzazioni che si fanno oggi riguardano la Malpensa di ieri, quella di dieci anni fa. La'eroporto do domeni dovrà coinvolgerci appieno"

A Lonate Pozzolo, co il sottofondo di rumore delle benne che iniziano a spaccare muri e piegare ferri e dell’apparato nebulizzatore che soffia acqua per prevenire il polverone, parlano gli esponenti della politica regionale e locale. E nelle loro parole si legge tutta la distanza che su Malpensa può separare l’ente Regione da realtà locali non sempre ligie ed entusiaste, ancorchè, di fatto, del medesimo colore politico. A Lonate governa il PdL in splendida solitudine, con la Lega all’opposizione; al Pirellone vige invece l’alleanza con la Lega Nord, rappresentata stamane dall’assessore regionale al territorio Davide Boni.

-Boni: "Malpensa sarà la sfida per la prossima legislatura"
Boni ha risposto alle domande della stampa ponendo l’accento sulla volontà della Regione di investire sull’aeroporto. «Siamo partiti di recente con il secondo piano d’area Malpensa» ricordava, «per noi è fondamentale lo sviluppo, ma anche riuscire a non essere di disturbo ai cittadini». Compito assai difficile, da queste parti: chiedere ai delocalizzati. «Nelle zone delocalizzate sorgeranno strutture di supporto alle funzioni aeroportuali, per chi vuole restare ci saranno tutti gli interventi di mitigazione possibili, soprattutto sul fronte del rumore e delle emissioni inquinanti». Quello di Malpensa e dei suoi riflessi negativi sugli "indigeni" è sempre un argomento caldo. Boni ribadisce che «la filosofia della Giunta regionale è quella di dialogare con i cittadini. Ci rendiamo ben conto di causare disagi, ma l’indotto di Malpensa» insiste «è fondamentale». E l’aeroporto sarà «la scommessa principale della prossima legislatura per la Regione». Una volta espletata la formalità delle elezioni regionali, s’intende.

– Lonate subisce, ma non tace
Nell’ora circa passata sul posto, un (1) aereo passa rombando sopra le teste degli astanti: non è più il frastuono "round the clock" che negli anni ha messo in fuga un quartiere. Il sindaco Gelosa non è evidentemente qui per fare bella presenza, o per complimentarsi con il Pirellone, a dispetto del colore politico: troppo distanti gli interessi e l’angolo visuale, diciamo così, su Malpensa. Una colonia milanese a tutti gli effetti, lamenta, a cominciare dal prefisso telefonico; una infrastruttura della quale si direbbe che i Comuni vicini, quelli del CUV (consorzio urbanistico volontario), abbiano più fastidi che vantaggi in temrini di posti di lavoro e indotto. «L’assessore Boni ha riconosciuto la necessità della Valutazione Ambientale Strategica (VAS ndr)» riferisce Gelosa «e ne discuterà con i Comuni del CUV a Somma, per capire come affrontare questo importante argomento. A differenza di oggi, però, la Malpensa del futuro dovrà coinvolgere le realtà circostanti, oggi Sea è in mano alla sola Milano».
«Quanto si abbatte oggi, e non è comunque un bel vedere, anche se i volumi urbanistici non vanno perduti» spiega il sindaco affiancato dall’assessore Rivolta, «non è che un 5% degli immobili interessati. Voglio sperare che non sarà tutto da demolire, anche perchè se già qui c’è voluto mezzo milione…» Lonate da sola comprende il 57% delle aree interessate a delocalizzazione, in cui sono coinvolte circa 400 famiglie: qui sopra passano gli aerei in atterraggio. E all’orizzonte c’è il fantasma della terza pista, che qui vedono come il fumo negli occhi: andrebbe a devastare un’area che arriva alla via Gaggio, splendido corridoio verde nel bosco e antica via di collegamento con la frazione Tornavento e il Ticino.
«Assistiamo oggi, gennaio 2010, all’attuazione delle mitigazioni ambientali relative non alla Malpensa di oggi, e meno che mai di domani» commenta amaro Gelosa, «bensì a quella di ieri: quella del trasferimento dei voli da Linate». Dieci anni fa, quando le sorti dell’aeroporto, pardon, dell’hub, erano "magnifiche e progressive". Per gli ottimisti, lo sono ancora.
Intanto qui sorgeranno del verde, un parcheggio, una pista ciclopedonale «che si collegherà con la via Gaggio, e chi ha orecchie intenda». Le lagnanze di Gelosa e colleghi sono croniche e riemergono puntuali come un fiume carsico: Lonate Pozzolo più che beneficiare di Malpensa, la subisce. Anche in Comune le risorse restano modeste, e perfino il vicino pensionamento di tre agenti di polizia locale diventa un problema «in un contesto in cui crescono i furti».
A molti l’aeroporto ha finito per "rubare" la casa di una vita, improvvidamente sorta sulla strada dello sviluppo. Altrui.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Gennaio 2010
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