I promemoria di Travaglio fanno il tutto esaurito un’altra volta

Il racconto parte da Tangentopoli, spartiacque fra la prima e la seconda repubblica

Marco Travaglio in "Promemoria"Si è svolto ieri, all’interno di un teatro Stabile dell’Insubria gremito fino all’ultimo posto, lo spettacolo “Promemoria” con Marco Travaglio.
Il monologo del giornalista, alla centesima replica qui a Varese, prende il via dopo un mixaggio di frasi tratte da un celebre discorso di M. L. King.
Il racconto parte da Tangentopoli, spartiacque fra la prima e la seconda repubblica. In quel periodo, un pool di magistrati (fra cui Di Pietro e Gherardo Colombo) porta alla luce una sconvolgente diffusione di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. L’intero mondo politico ne fu colpito in modo trasversale. Furono colpiti anche l’alta finanza, imprenditori ed alti ufficiali. Grandi partiti politici, come la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista, spariranno dallo scenario o si vedranno molto ridimensionati dall’elettorato. Resterà in piedi solo la Lega Nord.
Travaglio ricorda l’arresto di Mario Chiesa, avvenuto nel febbraio del 1992. Chiesa viene colto in flagranza di reato per una gara di appalto, grazie alla collaborazione dell’imprenditore monzese Luca Magni. Chiesa non confessa subito, ma grazie all’indagine condotta dall’allora pubblico ministero Antonio di Pietro, si scoprirono due conti in Svizzera, Fiuggi e Levissima. Di Pietro contatta l’avvocato difensore di Chiesa dicendogli: «Avvocato, dica al suo cliente che l’acqua minerale è finita». Chiesa collabora, spiegando che tangentopoli si regge su un sistema di appalti truccati in cui tutti i partecipanti ed appartenenti al giro lanciavano l’offerta per ottenere la propria fetta.
Il giornalista prosegue spiegando quale fosse il giro vizioso tra tangenti e politica. I soldi delle tangenti, recuperati gonfiando i costi delle opere pubbliche, venivano successivamente impiegati per pagare tessere politiche intestate ad ignari cittadini. «Questo perché – spiega Travaglio – il sistema politico, finanziario, imprenditoriale non è basato sulla meritocrazia ma sul tesseramento: "Promemoria"quanti più tesserati si riesce a recuperare, tanto più è facile riuscire a trovare un incarico dirigenziale a qualsiasi livello». Spuntano nomi come Raggio, Tradati e Natali (quest’ultimo arrestato nel 1987 per le tangenti inerenti alla rete metropolitana di Milano). Un caso lampante di questo sistema corrotto fu quello del cognato di Martelli, Umberto Pedol, il quale, padrone del consorzio del tonno Nostromo, vinceva regolarmente le gare di appalto per le mense scolastiche di Milano. «Martelli, allarmato, si è sentito in dovere di pagare la tangente al funzionario. Non vogliamo correre il rischio che anche gli altri imprenditori prendano la cattiva abitudine di vincere in modo onesto le gare di appalto?».
Travaglio continua ricordando altri scandali eccellenti della nostra recente storia. La maxitangente Enimont (all’epoca della fusione fra l’Eni e la Montedison), che vede al centro delle inchieste Raul Gardini che morirà suicida. Cirino Pomicino, inquisito per una valanga di tangenti ma «che racconterà di essere stato assolto, in realtà ha due condanne». Poi, ancora, Duilio Poggiolini, Direttore Generale del Servizio Farmaceutico Nazionale e che risulterà iscritto alla P2. Poggiolini decideva quali farmaci far entrare nel prontuario dei farmaci rimborsabili dal sistema sanitario nazionale.
A rendere piacevole circa tre ore di racconto, i sei quadri musicali accompagnati dal violinista Valentino Corvino e dal tastierista Fabrizio Puglisi.

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Pubblicato il 23 Gennaio 2010
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