Se la periferia di Milano diventa un musical

"Sogno il mondo il venerdì" alla sala di Filmstudio ’90, in prima visione, venerdì 22 e sabato 23 gennaio

"Sogno il mondo il venerdì"Esce in queste settimane nelle sale italiane un film italiano presentato con successo al Festival di Locarno 2009. Un film che merita attenzione sia per il tema trattato che per l’originalità della messa in scena, tra musical e sentimenti.
Si intitola Sogno il mondo il venerdì ed è stato presentato al Festival del Film di Locarno, poi al Festival del Cinema Indipendente di Foggia lo scorso dicembre dove ha vinto il premio della critica. È scritto, diretto e prodotto da Pasquale Marrazzo che è anche autore dei testi delle canzoni e interpreta la parte di un muratore napoletano.
Ispirato dalla cover “Crazy Love” di Nick Cave che alla fine viene cantata da tutti i protagonisti, è ambientato in una Milano di periferia. Protagonisti sono Karim, immigrato irregolare con il sogno del permesso di soggiorno (interpretato dal tunisino Anis Gharbi), Irene e Luigia che vivono insieme cercando di nascondere la loro relazione (le attrici di teatro Laura Ferrari e Elena Callegari), Betty (Valentina/Simone Mancini), trans innamorato di Fabio (Domenico Balsamo), bancario con il vizio del gioco sposato con un figlio e Gianni (Giovanni Brignola), cameriere omosessuale. Le loro vicende si intrecciano in modo drammatico, tuttavia c’è sempre qualcuno disposto a dare una mano all’altro. Un film di sentimenti, dove i protagonisti a turno si fermano, guardano in macchina quasi estraniandosi dalla scena e cantano in inglese. Con una regia decisa e coraggiosa Marrazzo, che è stato il primo in Italia a girare con la camera a spalla, sperimenta la contaminazione del neorealismo con il musical.

Originario di Sant’Antimo (NA), Marrazzo vive a Milano fin da piccolo. Laureato in Filosofia con una tesi su Wim Wenders ha frequentato una scuola di teatro a Roma e in seguito ha collaborato con il teatro Out Off di Milano nella commedia “Lontani dal Paradiso” con Raffaella Boscolo e Bebo Storti. I suoi precedenti film sono: Malemare (1998), Asuddelsole (2003, che ricevette ottimi consensi di critica), Le anime veloci (2006).
Dice il regista: "Il cinema italiano del dopoguerra raccontava delle miserie che questa aveva prodotto e De Sica con le sue storie è riuscito a cristallizzare quei momenti rendendoli eterni. Producendo senza retorica una memoria di chi ha posato lo sguardo sulle meraviglie di film come “Umberto D.” o “Ladri di biciclette”.
Queste opere hanno condizionato fortemente il mio immaginario, ed è per questo che oggi l’esigenza di raccontare le nostre miserie si è affacciata alla mia mente. Tutti parliamo e pensiamo allo stesso modo e non riusciamo a sganciarci dalle logiche che abbiamo reso inattaccabili.
Questo film è la ricerca a tutto tondo di un racconto che tenta di interrompere le logiche di narrazione “precostituite”, che tutti oggi chiamano “mainstream”. È un gioco pericoloso perché ci si espone agli attacchi di tutti quelli che vorrebbero un solo modo di affacciarsi allo “spettacolo” che un film produce. (…)
Forse bisognerebbe chiarire a noi stessi, che la sperimentazione è la vera chiave di libertà, perché produce nuove cose e naturalmente bisogna anche accettare che questo modo porta in se come “conditio sine qua non” l’errore."
Venerdì 22 gennaio alle ore 21 il regista Pasquale Marrazzo incontrerà il pubblico alla sala Filmstudio ’90 di Varese, in occasione della presentazione del film nel progetto Lombardia Cinema Qualità. La proiezione verrà replicata sabato 23 gennaio alle ore 20.

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Pubblicato il 21 Gennaio 2010
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