Stem, l’azienda ci ripensa: un anno di cassa integrazione invece dei licenziamenti

Prende una piega positiva, viste le premesse, la vicenda dei dodici lavoratori della Stem di via Goito a Busto Arsizio. Non saranno più licenziati: per loro ci sarà un anno di cassa integrazione. Lo annuncia il sindacalista Giuseppe Pizzi di Fim-Cisl che ha seguito da vicino l’evolvere della situazione negli ultimi mesi, da quando cioè la proprietà (il gruppo Danieli, un gigante da 8000 dipendenti) aveva deciso di delocalizzare il ramo progettazione di Stem in Thailandia, Paese su cui da tempo ha investito considerevolmente.

Dopo i presidi di protesta, il coinvolgimento di tutti gli enti locali, dal Comune alla Provincia di Varese fino al Pirellone: e oggi, martedì 5 gennaio, dopo tre ore di confronto presso la sede della Regione Lombardia, la fumata bianca dell’accordo. «Secondo noi è un buon risultato» commenta Pizzi, «per tre o quattro lavoratori ci sarà anche una possibilità di ricollocazione presso lo stabilimento di Magnago. Entro marzo» annuncia «ci troveremo di nuovo con i rappresentanti dell’azienda per trovare qualche soluzione aggiuntiva, come incentivi all’esodo, e altro».