Emergenza casa, sfratti soprattutto nel settore privato

Audizioni in commissione servizi sociali: Aler cerca di evitare il peggio, il comune istituirà, come richiesto, il fondo di solidarietà per i suoi inquilini. Forse un centinaio gli sfratti eseguiti nel 2009

L’emergenza casa torna all’attenzione della commissione servizi sociali. Il problema è cronico ma la crisi lo ha esacerbato. Le audizioni del direttore Aler ing. Borsani, di Ezio Mostoni del sindacato Sicet (inquilini), e del sig. Facca, a lungo impegnato con Caritas, hanno esposto la serietà della situazione e le proposte sul piatto nei confronti dell’amministrazione comunale. È stato poi l’assessore Crespi a rispondere, in modo che non ha lasciato soddisfatta l’opposizione, come prevedibile, ma che dovrebbe comunque portare a qualche iniziativa condivisa.
In particolare l’assessore ha annunciato di voler implementare una versione “attualizzata” dell’ISEE, l’indice misuratore delle condizioni economiche impiegato per valutare la capacità contributiva degli affittuari del comune e per molti altri servizi. In soldoni, si tratta di dare la possibilità a chi può dimostrarlo con opportuna documentazione che la sua fascia di appartenenza non è più quella di due anni prima – cui ci si riferisce di norma – ma che causa crisi si è trovato in difficoltà. Un passo che richiederà però una modifica ai regolamenti in vigore. Un altro punto su cui Crespi è venuto incontro alle richieste emerse, in parte coincidenti con iniziative comunali già avviate o in corso, è sul fondo di solidarietà per l’aiuto agli inquilini delle case comunali, che verrà messo a bilancio con un minimo di 50.000 euro (Pecchini, PD, aveva chiesto 200.000, cifra giudicata eccessiva dall’assessore). In più si sta per emanare il bando per il “cambio alloggi” che consentirebbe ad inquilini in condizioni economiche precarie di passare ad abitazioni con canoni inferiori. La linea espressa dall’assessore si basa su tre principi: implementare i cosiddetti titoli sociali, istituire il citato fondo di solidarietà, richiesto già nelle scorse settimane dalle associazioni che seguono la questione casa, e accrescere l’interazione della rete sociale di soggetti pubblici e non a contatto con le persone coinvolte. Tenendo conto che presto potrebbe esservi a disposizione, a seguito di contatti con il privato sociale, anche qualche casa oggetto di lasciti da parte di benefattori. La minoranza, poco convinta, vorrebbe più attivismo dall’amministrazione, e non un semplice “ricevere indietro la palla” sulle proposte.

Dallae audizioni sono emersi i numeri del problema: emerge che il settore più a rischio è quello degli affitti privati. Aler, che con il Comune rappresenta il lato pubblico del problema, tanto visibile quanto nettamente minoritario, riferisce di aver attuato in tutto 9 sfratti nel 2009, e di averne in esecuzione 26 per quest’anno – che non è detto vengano poi nei fatti eseguiti. Ha dato un suo contributo di solidarietà in casi specifici; sta cercando di evitare, ribadiva Borsani, di ricorrere agli sfratti finchè è possibile; sta verificando le posizioni reddituali – e più di metà delle dichiarazioni risulterebbe non veritiera. Il vero problema, oltre la morosità, è la disponibilità di alloggi: Aler “piazza” una sessantina di famiglie l’anno al massimo quando le richieste nel 2009 erano 485.
Per l’esponente del volontariato comparso in commissione, in brevi e secche parole, il problema è il lavoro, soprattutto per i giovani. E il fatto che non si sopportano più certi prezzi nel mercato privato (fonte della gran parte dei 70 sfratti eseguiti dall’ufficiale giudiziario registrati da gennaio a settembre 2009), o i mutui pluridecennali. Per il Sicet infine, Mostoni riprendeva il discorso sul, ruolo della Regione da rilanciare con il Fondo sostegno affitti, depotenziato negli anni dal parallelo e inverso crescere delle richieste – per metà di stranieri – unito ai "tagli" delle Finanziarie, e a cascata, del Pirellone, e alla stretta della regola dei cinque anni di residenza per “tenere fuori” gli ultimi arrivati. L’integrazione comunale al fondo sostegno affitti e il bonus per famiglie che aiuti almeno per la cauzione da depositare in caso di nuovo contratto di locazione, richiesti da Sicet e altri gruppi, sono cosa fatta, ha assicurato l’assessore Crespi; disaccordo invece sull’ipotesi di rilancio dell’accordo territoriale per calmierare gli affitti, ripreso a Varese tre anni fa ma che a Busto dal 1999 non è stato più tentato. L’assessore Crespi si è dichiarato scettico, osservando che sul mercato privato l’influenza dell’istituzione non può più di tanto. Già, il mercato: quello stesso che quando si annunciano licenziamenti in un grande gruppo ne fa salire le azioni in borsa.
Vi è infine la questione di poter dare dei terreni ad Aler perchè costruisca altre abitazioni a canone moderato; e si è chiesto che vi si pensi nell’ambito del Piano di Governo del Territorio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Febbraio 2010
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