Pignataro: “Se salta la variante Sky City, sarà il naufragio della giunta Mucci”

A marzo si riapre la vicenda giudiziaria che oppone Coop e Comune: se sarà accolto il ricorso, la variante rischia di essere azzerata

«Se il ricorso sarà accolto e la variante decadrà, sarà il naufragio politico della giunta Mucci». Il segretario del Pd Giovanni Pignataro  (a sinistra nella foto) commenta così lo scenario possibile in futuro: ieri le coop hanno presentato il progetto che comprende stadio, spazi commerciali e persino un grattacielo; il tutto nell’area sud quella che secondo la variante deve essere destinata solo a verde. «Un progetto che prevede il totale superamento della variante così come è stata adottata» osserva Pignataro. Il che significa che se il Tar della Lombardia desse ragione alle Coop (la prossima udienza al Tar è l’11 marzo prossimo), la variante 336 approvata dopo una maratona di mesi e dopo un dibattito acceso di fatto scomparirebbe. «Se il ricorso fosse accolto, sarebbe la dimostrazione che si è lavorato in fretta e male, specie alla luce dell’accelerazione vista negli ultimi mesi», criticata pesantemente da Sinistra, Pd e Lega. Secondo il segretario dei democratici, uno scenario del genere avrebbe anche un aspetto positivo: riportare Sky City all’interno del più generale percorso del Pgt cittadino: una richiesta che le opposizioni avevano sempre fatto alla maggioranza. 
Ma c’è anche un altro aspetto che Pignataro vuole sottolineare con chiarezza, rispondendo alle critiche che nei mesi scorsi (e ancora ieri) arrivavano dalla maggioranza e dalla Lega a proposito della vicinanza “ideologica” alle coop rosse: «La politica deve fare le Gallarate, Pd contro Sky Citysue scelte in piena  autonomia dai privati: questo è l’unico criterio che ispira il nostro circolo. Non ci interessano i progetti della Coop, così come quelli di Impregilo, se non per quanto riguarda l’interesse della città». Quindi niente stadio e grattacielo nella zona sud? «I criteri d’intervento sulla 336 rimangono sempre gli stessi che avevamo indicato, da parte nostra non c’è una contrarietà preconcetta all’intervento su quella parte di città: la tutela della zona verde, innanzitutto, in una città che ne ha assolutamente bisogno. La volumetria poi deve essere ridotta, portandola se possibile al valore minimo di 600mila metri cubi, mentre il residenziale deve essere eliminato o ridotto al minimo, destinandolo al social housing. Quanto ai centri commerciali, l’ipotesi di un loro spostamento da viale Milano deve essere supportata da una reale esigenza collettiva». Potrebbe essere accettabile l’idea di destinare una parte dell’area alla seconda stazione e ai relativi parcheggi? «Per ora rimane un’idea futuribile, nulla di concreto»

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Pubblicato il 11 Febbraio 2010
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