Samba, sangria e la pazienza di Giobbe

Dopo una domenica segnata da tanti lutti, proviamo a sorridere con la consueta rubrica dei voti. Qualche bocciatura per le squadre femminili, ma dietro la lavagna ci finisce nientemeno che la Federugby

(d. f.) Ci lasciamo alle spalle una domenica per certi versi orrenda: aperta al mattino con la notizia della morte di Franco Ballerini, la giornata sportiva è stata funestata nel pomeriggio dalla scomparsa del fratellino di Vincenzo Sarno, fantasista della Pro Patria. E in serata è arrivata anche la notizia dell’addio a Diego Salice, braccio destro del proprietario della Pallacanestro Varese, Gianfranco Castiglioni.
Ci sembra giusto ricordarli anche in questa introduzione al "pagellone", con cui mettiamo fine al week end cercando anche di alleggerirlo un po’.

Pagellone numero 4 – 8 febbraio 2010

neto pereiraLeonidas Neto Pereira 8 – Se un giocatore «si vede dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia», i tifosi del Varese hanno trovato un attaccante a tutto tondo. Contro il roccioso Benevento, il nuovo brasiliano biancorosso ha dimostrato tutte le qualità: non ha avuto paura delle "carezze" avversarie (al primo pallone toccato ha causato un’ammonizione), ha passato il primo tempo a servire deliziosi palloni ai compagni, ha mostrato tocchi di classe lungo tutti i 90′. Ci manca solo il Taco do Deus che abbiamo invocato in settimana: lo aspettiamo su terreni ancor più adatti alle sue credenziali. E non stiamo parlando del sambodromo.

Matteo Contini 7 – Due partite, due vittorie e primo gol nella Liga con tanto di esultanza "alla Inzaghi" che fa impazzire di gioia la aficion del Real Saragozza. Il difensore di Gemonio, appena sbarcato nel campionato spagnolo, ha contribuito pesantemente a rilanciare una formazione messa piuttosto male. Dall’acqua alla gola alla sangria nel bicchiere: un bel paso adelante.

Jobey Thomas 6,5 – Prendiamo uno a caso dei giocatori di Pillastrini per dare un buffetto alla Cimberio, che ci fa gioire ma pure tremare come foglie. Jobey d’altra parte con la sua prestazione ha ben rappresentato quella dell’intera squadra contro la Tercas Teramo. Qualche errore all’inizio, una reazione da campione, un paio di possessi sciagurati nel finale ma anche il canestro decisivo. Si allena a fatica per via della fascite, un fastidio che sembra non passare mai. Ci vuole pazienza ma forse, per uno che si chiama Giobbe, il problema è relativo.

Helena Havelkova 5 – Il voto andrebbe esteso a tutta la Yamamay, che pasticcia a Piacenza buttando via un punto decisamente alla sua portata. Busto, però, si riprende in tempo e vince l’ennesimo tie break; non così la schiacciatrice di Liberec che sui 40 palloni serviti da Fernandinha ne mette a terra soltanto 11 e resta sotto i suoi standard anche in ricezione. Da una giocatrice del suo talento ci si aspetta molto di più: la giovane età è sempre una scusante, ma nelle prossime sfide (soprattutto di Coppa) gli alibi serviranno a poco e la continuità della squadra passerà soprattutto da quella di Helena.

Jacopo Bologna 4 – Sette punti in quattordici giornate, obiettivi stagionali bruciati da tempo, un altro kappaò nella vasca di casa. Di motivi per bocciare il coach della Yamamay Von di pallanuoto ce ne sono già a sufficienza, ma "bigiare" la conferenza stampa dopo la partita contro Imperia fa abbassare il voto di un punto. Urgono maschera, boccaglio e bombole, perché ormai la testa è finita sott’acqua.

Federugby 3 – La federazione ovale, che continua a vivere un miracolo in parte inspiegabile (il seguito incredibile alla nazionale che nel VI Nazioni ha un record di 44 sconfitte e un pareggio su 51 gare) riesce a contendere la fascia del ridicolo a quella che gestisce l’hockey ghiaccio. Già il fatto di non prevedere la pausa invernale merita un oscar alla fantasia (a Sondrio, dove nevica davvero, devono recuperare quattro partite…) ma non basta. Ieri la Fir ha spedito il Varese e un arbitro di Firenze ad Alessandria per recuperare la partita rinviata il 20 dicembre. Il club piemontese ha avvisato per tempo dell’impraticabilità del campo (nevica anche lì), ma i San Tommaso federali non ci hanno creduto. Risultato: non si è giocato. Terzo tempo, senza disputare i primi due…

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Pubblicato il 08 Febbraio 2010
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