Servizi sociali ed Anffas alleati per il sollievo alle famiglie dei disabili

L'accordo siglato permetterà di accogliere temporaneamente presso la comunità alloggio di via Piombina persone con handicap già seguite presso centri diurni, in caso di emergenze e non solo

Un aiuto alle famiglie dei disabili seguite dai servizi sociali di Busto Arsizio. È l’amministrazione comunale a proporlo, agendo di concerto con la Fondazione ANFFAS – Lion Mario Ravera. Lo scopo è di permettere ai familiari un periodo di "sollievo" dall’assistenza continuativa richiesta dalla condizione dei congiunti. In particolare in condizioni di emergenza, ad esempio, un ricovero di un genitore supporto unico o principale di una persona con serie disabilità, ma anche per consentire qualche giorno di respiro a situazioni difficili da affrontare da soli, per evitare quella sindrome da burnout che può colpire chi, logorato nell’animo dalla solitudine della battaglia quotidiana per assistere un proprio caro affetto da gravi handicap, potrebbe fortemente beneficiare anche solo di un piccolo ma tangibile segno di vicinanza e di aiuto da parte di persone preparate e affidabili.

L’accordo siglato nei giorni scorsi fra l’assessorato ai servizi sociali, guidato dall’avvocato Mario Crespi,  e la fondazione, prevede che quest’ultima metta a disposizione per i ricoveri temporanei gli spazi della comunità alloggio "Brugnoli Tosi" di via Piombina, dove saranno accolti, a titolo gratuito per i familiari, vari disabili adulti residenti in città e che giò frequentano strutture di assistenza diurna con onere a carico del Comune – centri diurni disabili, centri socio educativi. In tutto sarebbero un centinaio, allo stato attuale, le persone che potranno usufruire di un servizio ovviamente previsto a "rotazione" per un massimo di quattro posti presso la struttura di via Piombina. Il Comune ha investito nell’operazione una cifra non trascurabile, circa 23.000 euro: che nondimeno, è una goccia nel mare delle spese di un settore portante – e sempre sotto pressione.

Un elemento importante, sottlineato nell’incontro con la stampa locale anche dal presidente dell’Anffas Piero Magistrelli, è che le famiglie coinvolte dall’iniziativa, facendo richiesta di avere questa possibilità, facciano avere anche un’anamnesi completa della persona con disabilità, una cartella medica in modo che si possano per tempo valutare priorità, dosaggi e orari per quanto attiene l’assunzione di medicinali, ma anche abitudini personali, alimentazione e così via. Perchè via Piombina, insomma, sia "casa" per tutti coloro che vi verranno ospitati anche solo per qualche giorno. Il periodo che i disabili trascorreranno presso la comunità alloggio sarà dunque organizzato per venire incontro alle loro necessità non solo assistenziali e mediche, ma anche affettive, relazionali e per quanto possibile nei singoli casi, di autonomia.
Lo sforzo del Comune resta quello di rafforzare la "rete" dei soggetti che collaborano sul territorio nell’ambito sociale. In questa direzione va anche al decisione di Palazzo Gialrdoni di rinnovare sine die la concessione in comodato gratuito di Villa Comerio in via Plestro all’associazione Lion Mario Ravera: anche lì ha sede una comunità alloggio per disabili adulti, nella quale fra l’alto si svolgono laboratori di attività artigianali specificamente rivolte alle persone con disabilità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2010
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