Vescovi spinge la Cimberio: “Bella reazione, non fermiamoci qui”

Il general manager biancorosso fa il punto sulla squadra in vista di Ferrara. «Dopo Bologna ho parlato con tutti i giocatori. È il momento di dare tutto»

La Cimberio è a metà del guado che porta alla salvezza, ma non può ancora tirare alcun sospiro di sollievo. Lo dice la classifica, lo dice il calendario che domenica porterà Galanda e compagni a giocare sul campo di Ferrara, lo fa capire anche il gm biancorosso Cecco Vescovi (nella foto) che fa il punto della situazione prima del delicato scontro in terra estense.

Vescovi, il successo con Treviso di domenica scorsa è stata una bella boccata di ossigeno. Cosa vi siete detti dopo la partita?
«Più che dopo quella gara, ci siamo parlati dopo la pesante sconfitta di Bologna. Ho incontrato tutti i giocatori, individualmente, durante la scorsa settimana perché era il caso di fare quattro chiacchiere per affrontare un momento difficile. Ho ricordato come le partite con Benetton (nella foto in basso) e Carife sarebbero state cruciali, da vincere assolutamente per mettere fine al discorso salvezza. Ho chiesto la massima disponibilità, ma ho anche chiesto di lasciare da parte i problemi personali di ciascuno per provare a centrare l’obiettivo».

E con Treviso la risposta è stata decisamente positiva.
«Sì, sono contento di come i ragazzi hanno affrontato la partita: ho visto un buon atteggiamento da parte di tutti, ora mi auguro e mi aspetto che a Ferrara arrivi ancora qualcosa di più».

Domenica prossima c’è chi ha già definito lo scontro con la Carife un "match ball". È d’accordo?
«Non del tutto, perché anche in caso di vittoria non saremmo salvi ma avremmo bisogno ancora di qualche punto. Però metteremmo un bel "mattoncino" sulla strada verso la salvezza: Ferrara dovrebbe vincere quattro partite più di noi, con un calendario ormai piuttosto corto. Però, prima di pensarci, dobbiamo battere la squadra di Valli».

Lei ha parlato degli incontri con i giocatori: è la prima volta che accade in questa stagione o lo aveva già fatto dopo la serie di sconfitte interne del 2009?
«Sì, era la prima occasione di questo tipo, per due motivi: in quel periodo di crisi le difficoltà della squadra erano oggettive, con tutti gli infortuni che ci sono capitati e la conseguente ricerca dei nuovi assetti. Inoltre eravamo ancora nel girone d’andata: ora il momento è più delicato. E inoltre in questa fase la squadra è al completo, dopo che le ultime emergenze sono rientrate».

A proposito di rientri, abbiamo rivisto Slay e i risultati sono stati subito incoraggianti. Nove punti in nove minuti e tanta concretezza.
«In effetti non ci attendevamo una risposta simile sotto il profilo delle cifre. La scelta di schierarlo, come ha detto Pillastrini dopo la partita, è dipesa dalle condizioni precarie di Galanda: ci aspettavamo che Ron potesse dare un po’ più di fiducia al gruppo e che potesse mettere qualche minuto di partita "vera" in vista di Ferrara. Lui ha aggiunto anche canestri e azioni importanti: tutto di guadagnato, anche se è sbagliato tuttora attendersi lo Slay di inizio stagione. Adesso vediamo cosa potrà darci con la Carife».

Con il suo ritorno è uscito dalle rotazioni JR Reynolds. Rimarrà a Varese o sarà ceduto?
«Dipende dalle sue intenzioni e dalle occasioni che avrà e che avremo dal mercato. Non vogliamo tenere per forza un giocatore che qui non ha spazio, inoltre se ci fosse la possibilità di alleggerire il peso degli stipendi la sfrutteremo. Comunque bisogna aspettare gli eventuali sviluppi futuri. Intanto non dimentichiamo che in quel ruolo è tornato a lavorare a tutti gli effetti anche Passera che è italiano e può essere utilizzato in caso di bisogno. Ma prima di fare altre congetture pensiamo a Ferrara e alla salvezza: l’obiettivo che ci siamo posti è quello, cerchiamo di centrarlo prima possibile».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2010
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