“Siamo il brutto anatroccolo che può diventare un bel principe”
Il mister del Varese Beppe Sannino in diretta sulla web tv di VareseNews intervistato da Damiano Franzetti: una lunga chiacchierata tra il sogno innominabile della B e una stagione da sogno
Un sogno innominabile (la serie B), il rapporto con i giocatori del presente e del passato, una città intera che sogna e che sta vicino alla squadra. Beppe Sannino è stato intervistato in diretta web dal nostro Damiano Franzetti a pochi giorni dalla conquista dei playoff, ma con tutta una stagione da terminare in bellezza. Sannino non nomina mai la serie B, tranne in alcuni passaggi.
Si parte dal prossimo impegno, quello di Lecco, per la penultima partita della stagione regolare: «Loro sono penultimi, hanno bisogno di punti. Ma anche noi siamo decisi a giocarcela senza timore, consapevoli di dover fare punti contro chi di punti ha bisogno, con la massima lealtà e rispetto – spiega il mister biancorosso -. Più in alto siamo nella griglia playoff meglio è. Io sono stato a Lecco e sono anche stato promosso, ma non regalo niente a nessuno, vivo per il mio lavoro, non guardo indietro».
In merito alla splendida stagione del Varese, Sannino ha le idee chiare: «Siamo concentrati, quella che stiamo vivendo è un’occasione per tutta la città – ha risposto l’allenatore del Varese -. Vediamo cosa succederà. Lumezzane è la bestia nera per noi, ma non guardo la qualità della squadra avversaria. Certo, mi spiacerebbe dover affrontare subito il Benevento, una trasferta lontana e difficile per i nostri tifosi, per noi grande appoggio da sempre». Un passaggio anche sulla semifinale di Champions League di ieri tra Barcellona e Inter: «I nerazzurri hanno fatto una grande prestazione per passare il turno, hanno fatto calcoli perfetti, nonostante l’espulsione – spiega Sannino -. A me è piaciuto lo spirito di gruppo, simile a quello del Varese: lo dico ai miei, è importante il sacrificio, gente come Eto’o e Milito che sono andati a fare i terzini. Col risultato passa tutto, bisogna capire che è quello l’obiettivo».
In redazione sono piovuti commenti da ogni parte, sia da Varese e provincia che da molto lontano, dalla Svizzera, da Salerno: «Li ringrazio tutti – ha detto Sannino -, sono un motivo in più per finire bene il campionato e sognare ancora. I complimenti sono troppo esaltanti, gli accostamenti prematuri: non pensiamo a quello che sarà, io vivo di cose concrete. I tifosi devono capire che noi siamo l’intruso tra un lotto di squadre che potevano vincere il campionato: siamo una cenerentola al ballo delle principesse, il brutto anatroccolo che può diventare il bel principe. Non abbiamo ancora capito cosa vuol dire fare i playoff per la serie B: io l’ho vista dalla tv, i miei giocatori, a parte poche eccezioni, anche. Quello è il calcio vero. Noi non siamo ancora nessuno, siamo una squadra, senza volto né nome, dobbiamo soffrire per un traguardo straordinario: solo l’ultima partita i nomi dei calciatori saranno scritti dietro le maglie per far capire chi sono».
Tra gli altri temi toccati, anche la questione dei soldi per fare la B e quella dello stadio: «È assurdo pensare che una società pensi a salire o meno in base ai soldi – commenta Sannino -. Io penso che in un contesto di calcio dove tantissime società non pagano gli stipendi, Varese è una delle poche società che paga con regolarità, da sempre, una sicurezza che dà serenità. Non servono grandi capitali per fare la B, ci sono introiti da altre parti: è un discorso complesso, ma so che ci teniamo tutti, il meglio possibile. Lo stadio? Secondo se succede quello che tutti sogniamo si farà in tempi brevi, perché è nell’interesse di tutti».
Tante domande hanno riguardato i singoli giocatori: «Io guardo i miei, non so chi delle altre squadre abbia fatto meglio – spiega Sannino -. Faccio i complimenti al Novara, hanno speso tanto, ma bene. Noi abbiamo dimostrato di essere alla pari nei due match disputati, ma loro hanno meritato di salire in B. A Del Sante dico di non mollare, può fare benissimo: io sono stato promosso tre volte e tre volte lasciato a casa, soffrire serve a temprare il carattere. Corti è preziosissimo in campo e fuori, lo aspettiamo al meglio. Bernardini? Avrebbe fatto comodo ancora a noi: è venuto dal niente, non giocava, ha fatto il gol della promozione l’anno scorso, ora è in A e se la merita. A Varese ho avuto tanto, ma devo ringraziare tutti i giocatori che ho allenato, dalle giovanili fino a quelli della prima squadra. Impossibile essere simpatico a tutti, ma penso di essere sempre stato schietto e franco. Grossi l’anno prossimo di nuovo a Varese? Magari, con Zecchin non sarebbero mica una brutta coppia». Belle parole anche per Eliakwu e Aloe, titolare contro il Lecco domenica prossima, mentre sul settore giovanile Sannino spiega la sua teoria: «Mi piacerebbe portare in prima squadra tanti giovani varesini, per dare un tocco di locale alla società. I nostri più bravi negli ultimi anni sono andati a rinforzare Albinoleffe, Lecce, Milan, Palermo. Sogliano e Scapini hanno fatto gran lavoro, giusto che i migliori vadano a fare esperienza in A e B. Vorrei che i tifosi li applaudissero, anche se è difficile essere profeti in patria. I fischi sono segno forse del troppo amore della città: io ringrazio i tifosi, spero ci stiano vicini».
La testa è a Lecco e oltre: «Più che l’allenamento, oggi faremo una bella chiacchierata, ci guarderemo in faccia – spiega -. Ora andiamo in riva al Lario e poi aspettiamo la chiusura in casa con la Cremonese: vogliamo un grande pubblico, per poi continuare questa cosa bella che era impensabile all’inizio. Chiedo ai tifosi di incitare i giocatori, comunque vada».
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