A Carrara vince il “canguro” di Varese
Impresa di Matthew Lloyd (Omega-Lotto) nella 6a tappa del Giro d'Italia. Australiano, vive e si allena sulle strade della nostra provincia. Nibali rimane in testa alla classifica
Ha i riflessi del lago di Varese la vittoria rosa di Matthew Lloyd nella sesta tappa del Giro d’Italia. L’australiano della Omega Pharma-Lotto vive infatti da tempo nella nostra provincia e spesso si allena da queste parti: ormai un classico per i ciclisti "canguri" che hanno scelto il Varesotto come base per la stagione calda e che hanno trovato nelle salite di questo territorio la palestra ideale per la preparazione. I casi più famosi sono certamente quelli di Cadel Evans, che viveva a Castronno prima di "espatriare" a Stabio, e di Michael Rogers che ha fatto di Gorla il suo regno; ora tra i tanti altri si illumina la stella di Lloyd, 27 anni, che due stagioni fa vinse il campionato nazionale su strada.
Il suo scatto decisivo è nato nel finale della frazione odierna: dopo una lunga fuga insieme al ticinese Rubens Bertogliati (Androni Giocattoli), Lloyd è scappato in solitaria a una decina di chilometri al traguardo, un tratto percorso praticamente in apnea che lo ha portato a braccia alzate sotto lo striscione d’arrivo. Dietro di lui il luganese, stremato ma capace di mantenere la piazza d’onore davanti al plotone con i velocisti che hanno perso la seconda occasione in due giorni per una volata generale. Per la cronaca, a regolare il gruppo è Danilo Hondo dopo che il suo compagno Petacchi (spezzino e quindi quasi padrone di casa) era stato tra i più vivaci nell’inseguimento.
La prima tappa toscana è stata anche caratterizzata da una caduta con conseguenze piuttosto serie per Tiralongo (trauma cranico) e Bonnafond (taglio al sopracciglio e contusioni assortite) nella discesa dal passo del Brattello: i due sono stati costretti al ritiro anche se le condizioni di salute non sono gravi. A pagare caro è soprattutto l’Astana di Vinokourov, che aveva proprio in Tiralongo uno degli uomini più utili in chiave futura. Giornata dura anche per l’Acqua&Sapone di Garzelli, con Codol coinvolto nella medesima caduta di Tiralongo e Andrea Masciarelli che dopo la tappa è stato portato a fare radiografie di controllo a clavicola e scafoide.
Domani – sabato – intanto i "girini" si troveranno già ad affrontare una tappa molto particolare. Si va da Carrara a Montalcino con due lunghi tratti (quasi 20 km totali) di "strade bianche", lo sterrato che da qualche anno caratterizza l’Eroica, corsa che si conclude a Siena in Piazza del Campo e che vuol essere una specie di risposta italiana alle classiche del pavé. «Tappa incredibilmente dura» ha già sentenziato Ivan Basso, che era andato apposta a provarla lo scorso 24 aprile, subito dopo il Giro del Trentino.
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