“Altro che carrozzine, alla Boza si fa fatica anche a piedi”

Legambiente torna sulla questione dell'area naturale, da tempo in condizioni di degrado, ma che secondo l'amministrazione è persino accessibile ai disabili

Legambiente richiama l’attenzione sul degrado nell’Oasi della Boza, ormai aperta da anni. Lo fa con una serie di precisazioni sul percorso di gestione negli anni passati, ma anche sulle condizioni di degrado attuali, documentate anche fotograficamente: vittime dell’inciviltà dei vandali e di chi abbandona rifiuti, ma anche dell’incuria che ha reso quasi impercorribili i sentieri interni all’area umida cassanese. L’associazione ambientalista parla di «mancanza di adeguati interventi da parte dell’Amministrazione Comunale» alla base delle «gravi condizioni di abbandono» in cui versa la zona. Mauro Gnocchi, presidente del circolo di Cassano Magnago interviene, ricordando che l’associazione che ha collaborato per sei anni con la Lipu alla gestione dell’oasi: «L’assessore al bilancio, nonché vicesindaco, Alberto Bilardo critica l’operato della Lipu, titolare tra il 1997 e il 2003 della convenzione per la gestione dell’area, accusandola addirittura di avere “affidato l’oasi con un subappalto non autorizzato a un altro ente”. Se con questa frase il signor Bilardo intende mettere sotto accusa il più che positivo rapporto di collaborazione (peraltro non solo permesso, ma addirittura sancito dalla convenzione) tra Lipu e Legambiente crediamo che si sia giunti ai limiti dell’assurdo. In ogni caso se l’Amministrazione Comunale ritiene veramente che ci sia stato un illecito ci chiediamo perché nessuno in quegli anni abbia detto nulla». L’eventuale responsabilità sarebbe in primis, secondo Legambiente, dell’attuale sindaco Aldo Morniroli che allora, essendo consigliere, avrebbe dovuto esercitare un ruolo di controllo sugli atti comunali.
 
Fin qui la resa dei conti (chiamamola così) sulla gestione passata. Ma Legambiente denuncia anche la situazione attuale: «Restiamo allibiti anche leggendo le parole dell’assessore alle politiche del territorio Paolo Aliprandi il quale sostiene che in questi ultimi anni l’amministrazione ha reso l’area accessibile alle carrozzine. Non ci è dato di sapere se il signor Aliprandi abbia mai fatto un sopralluogo alla Boza. Di sicuro non l’ha potuto fare autonomamente nessun disabile in carrozzina perché il sentiero che costeggia lo stagno oggi è percorribile a stento persino da un normodotato». Una situazione documentata anche con alcune foto scattate nella zona umida cassanese
Dall’associazione ambientalista anche la solidarietà al capogruppo del PD Andrea Giorgetti «che solo per aver detto la verità in commissione bilancio, ponendo l’accento sull’assoluto degrado dell’area e sull’immobilismo dell’Amministrazione Civica, è stato tacciato di ipocrisia e falsità».

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Degrado all’Oasi della Boza 4 di 8
Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Maggio 2010
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