Lascia il consiglio Federico Simonelli, 35 anni di esperienza in Valle

Il consigliere dimissionario della lista Progresso e Solidarietà è stato sindaco dal 1978 al 1990, e poi di nuovo dal 1995 al 2004. Ci racconta Fagnano vista dai banchi del consiglio comunale... e dalle rive dell'Olona

Lascia stasera, dopo trentacinque anni di consiglio comunale, il tre volte sindaco di Fagnano Olona Federico Simonelli, già candidato nelle amministrative dello scorso anno finite con la sconfitta del centrosinistra. Gli subentrerà in consiglio comunale, nella lista Progresso e Solidarietà, Felice Pigni. Simonelli, a capo dell’amministrazione nel 1978-80 e dal 1995 al 2004 per due mandati, è uno dei decani delle amministrazioni locali, per l’esperienza accumulata: non è il più "longevo" (a Busto Arsizio c’è Ninetto Pellegatta, di colore politico diametralmente opposto, 45 anni di consiglio per tacere del Parlamento…), ma costituisce un punto di vista importante sull’evoluzione di un centro che dagli anni Settanta ad oggi si è mantenuto sui diecimila abitanti, cambiando tuttavia "pelle" come tutta la Valle Olona.

Che città trovava e che città lascia?
Fagnano è molto cresciuta nel tempo. Nei grossi centri i prezzi delle case erano troppo alti, qui è più facile trovare servizi: questo ha favorito una certa migrazione a corto raggio. Poi c’è stata l’immigrazione vera e propria, quella dal Sud non si è mai davvero interrotta e sta riprendendo in questi ultimi anni, poi da vent’anni ci sono anche gli stranieri.

Fagnano è cresciuta… in larghezza.
Sul piano urbano il paese si è espanso, forse troppo. Per contenere il consumo di territorio, nell’ultimo piano regolatore di cinque-sei anni fa avevamo alzato gli standard, ma fra condoni, scudi fiscali vari, eccetera, constatiamo che a tutt’oggi si continua a costruire. Sono spuntati investimenti… sorprendenti: c’è molto invenduto e si costruisce lo stesso. L’intera potenzialità insediativa o quasi è stata "fatta fuori" in pochi anni, a differenza che in passato. A dispetto della crisi, ripeto.

La Valle Olona ha compiuto grandi progressi dagli anni Settanta.
Vero. Allora era impraticabile, ci voleva il machete per farsi largo. Oggi, grazie alla Provincia, c’è una bella pista ciclopedonale che nei weekend è piena di gente che corre e va in bici; si è perfino rivisto un accenno di agricoltura. La diga di Gurone, poi, mi sembra stia facendo un buon lavoro: con le piogge di questi giorni in passato avremmo avuto dei danni. Ricordo ancora il disastro dell’alluvione del 1995, con intere aziende sott’acqua, ma ormai molte avevano chiuso. Anche le acque del fiume sono molto migliorate: e noi come amministrazione abbiamo fatto la nostra parte in questo rilancio.

Anche politicamente la Valle ha saputo muoversi bene, con la collaborazione fra Comuni.
Certo. Ricordo con piacere colleghi sindaci come i Mola e i Chierichetti, ma anche un collaboratore prezioso come il mio assessore Antonio Locati, bustocco. Insieme abbiamo lavorato ai progetti di depurazione e al lancio della Green Way dell’Olona, che solo per ragioni di campanile non riuscimmo ad estendere fino su a Castiglione. Alla Provincia, poi, ripeto, dobbiamo qualcosa, per le ciclabili ma non solo.

In 35 anni di acqua ne passa sotto i ponti, in politica…
Sì, e tanta. Arrivai a Fagnano 40 anni fa e mi avvicinai alla politica in sezione, col PCI: c’era un fermento che oggi manca, ma anche posizioni nette e rigide che fanno un po’ Peppone e don Camillo, in retrospettiva. Fui sindaco nel 1978-80 con una giunta PSI-PCI, mi posi il compito di fare un piano regolatore, su cui erano cadute varie amministrazioni precedenti. Non avevo interessi di sorta a condizionarmi, lo facemmo… e perdemmo le elezioni. L’esperienza successiva dal 1990 vide una giunta di "compromesso storico" con il nascente PDS e la DC: funzionò, con un sindaco come Rinaldo Zazzeron che ancora oggi siede in maggioranza – lui governò Fagnano dal 1986 al 1995. Poi fui eletto io, ed erano già tempi di centrosinistra e Ulivo.

Ora lascia però una Fagnano di centrodestra.
FI/PdL e Lega erano sempre state divise, consentendoci di vincere. L’anno scorso hanno trovato la quadra e vinto, ma la giunta resta disomogenea. In consiglio l’ho detto: confronto a loro, l’Armata Brancaleone mi pare una falange macedone. Abbiamo un sindaco vicino a Cl (Roncari ndr), un gruppo "formigoniano" non numeroso, ma unito e attivo. Ora che lascio, mi dicono: ma se invece vincevi, nel 2009? La mia risposta è che governare, specialmente quando hai un po’ di esperienza, è certo più agevole e semplice che fare opposizione. Il mio seggio lo lascio a Felice Pigni, persona molto in gamba e preparata: da stasera lo seguirò, da spettatore attento del consiglio.

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Pubblicato il 11 Maggio 2010
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