Parcheggi sotterranei e spazi liberi, così è cambiato il centro

Il sindaco Nicola Mucci rivendica le scelte sulla sosta. L'allargamento della zona pedonale? "Un tema per la prossima giunta"

Una città estesa per venti chilometri, ma senza collegamenti tra i suoi "quartieri". Non si parla di Gallarate, ma della conurbazione tra basso varesotto e alto milanese: una grande città diffusa con oltre duecentomila abitanti, ma con poca integrazione dal punto di vista della mobilità. E le città sono ostaggio delle automobili, con il relativo impatto ambientale: temi collegati dal filo rosso della mobilità, questione di primaria importanza in tutto Lombardia, dal livello regionale a quello più locale. L’amministrazione ha voluto investire (anche) sui parcheggi sotterranei e sulla riduzione della sosta in superficie, mentre novità significative potrebbero venire sul trasporto pubblico in futuro: «Abbiamo appena bandito la gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico in città» spiega il sindaco Nicola Mucci. «In questo quadro ci si muoverà per creare una maggiore sinergia con i Comuni circostanti, ad esempio con Cardano al Campo con cui stiamo dialogando da tempo. È un’occasione per creare un rapporto forte e sinergico tra realtà contermini, almeno laddove esiste continuità urbana tra centri urbani senza soluzione di continuità».

Il servizio urbano gallaratese vanta percorrenze e capillarità relativamente elevate, ma rimane oggi strettamente limitato al territorio comunale. Sfiora appena Cassano Magnago e attraversa solo la periferia di Cardano al Campo, a Cuoricino. Solo due anni fa, con la riorganizzazione delle linee, si è arrivati a coprire la zona dei centri commerciali di viale Milano, che pure è un punto di attrazione non solo per i gallaratesi. Il capolinea Amsc dista poche centinaia di metri da quello della linea 3 del servizio urbano di Busto, che termina al di là della 336, nel rione di Beata Giuliana. Esempi di integrazione che ancora resta al palo.

La questione del potenziamento del trasporto pubblico è legata non solo ad un servizio sociale (richiamato da Mucci nell’intervento in commissione di settimana scorsa), ma anche alla riduzione del traffico e delle polveri sottili. «Quello dell’inquinamento è un capitolo complesso, che certamente non deriva solo dal trasporto privato: l’intento dell’amministrazione è sempre stato quello di potenziare il trasporto pubblico, ma è indubbio che vi siano altri fattori su cui intervenire e su cui si deve attuare un monitoraggio rigoroso. Penso alla questione degli impianti di riscaldamento, che ha ricadute pesanti in particolare nei mesi invernali. Su questo occorrerà una riflessione politica significativa in futuro». In questo senso la scelta più significativa è quella del teleriscaldamento? «Il progetto Sky City è stato impostato per avere un impatto zero sul territorio, con l’uso di energie rinnovabili e con il teleriscaldamento. Il proseguimento di quest’ultimo progetto è legato proprio allo sviluppo di Sky City e alla presentazione dei piani integrati da parte dei privati». Il percorso del nuovo quartiere a sud dell’abitato ha subito uno stop momentaneo con la sentenza del Tar, ora dovrà essere ricompreso nel Piano di Governo del Territorio, lo strumento urbanistico che regolerà la crescita della città nei prossimi cinque anni.

Altro tema legato alla mobilità è quello sulle scelte relative ai parcheggi: una parte dell’opposizione ha criticato duramente le scelte sulla riduzione degli spazi per la sosta in superficie nei dintorni del centro, accusando l’amministrazione di imporre l’utilizzo del Seprio Park di via Bonomi. «Su via Fogazzaro è prevista la realizzazione di un viale alberato, di nuovi marciapiedi e corsie ciclabili. Ma tutte le politiche di questi anni sono state orientate a migliorare l’offerta di sosta interrata per ridurre in parte quella in superficie e restituire spazi utilizzabili: è una strada su cui procedere anch in futuro, una scelta in linea con quella delle città del Nord Europa. Serve anche un cambiamento culturale: in questa direzione va anche, ad esempio, l’accordo con i commercianti, che è importante perchè vuole aumentare la concentrazione nei parcheggi interrati riducendo quella in superficie». Il primo cittadino ha anche accusato l’opposizione di irresponsabilità per le critiche al grande autosilo interrato in via Bonomi, anche in vista dei lavori attesi nella zona dell’ospedale: «L’Azienda ospedaliera ha presentato il progetto per un parcheggio sotterraneo nell’area antistante il Sant’Antonio Abate: quando si aprirà il cantiere, l’area rimarrà chiusa per tre anni. E allora il parcheggio di via Bonomi diventerà fondamentale: se non lo avessimo realizzato l’ospedale sarebbe diventato irraggiungibile».

Se consideriamo Seprio Park, parcheggio dell’ospedale e altri spazi privati, la disponibilità di spazi di sosta accentrati è aumentata non poco. In passato si era parlato anche di un parcheggio sotterraneo in piazza Libertà. C’è spazio per un ampliamento delle zone pedonali? «È un elemento di discussione per la prossima giunta – precisa Mucci- . Credo che le amministrazioni che ho guidato abbiano determinato un’importante inversione di tendenza: fino a pochi anni fa c’era una grande percorrenza degli autoveicoli fin nelle zone centrali della città (nella foto: piazza Libertà nel 2001)». Anche se in altre zone (come Piazza Risorgimento) si è andati in direzione ben diversa. «Aver liberato dalle auto e restituito all’uso da parte dei cittadini la zona centrale è un risultato significativo»

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Pubblicato il 24 Maggio 2010
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