Reguzzoni: «L’istruzione tecnica e professionale è trattata male»

Il deputato leghista ha preso parte al convegno sul futuro dell'istruzione tecnica nel tessile, organizzato dagli ex-alunni dell'Itis Facchinetti. Presente anche Michele Tronconi, presidente del Sistema Moda Italia

Istruzione tecnica nel settore tessile, quale futuro? A questa domanda hanno cercato di dare una risposta i numerosi ospiti del convegno che si è tenuto durante tutta la giornata di oggi all’Itis Facchinetti di Busto Arsizio, una scuola che forma e sforna i tecnici dell’industria tessile della zona, una delle principali voci dell’economia varesotta. Per capire a che punto siamo e quale possa essere il futuro di chi oggi si diplomaDopo i saluti istituzionali del dirigente del Facchinetti Carlo Famoso e del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Claudio Merletti sono stati affrontati dagli ospiti temi di grande rilevanza a partire dal nuovo indirizzo “Sistema Moda” e le future prospettive dell’istruzione tecnica superiore con il professo Franco Rigola della commissione parlamentare sulla scuola secondaria di secondo grado. L’attenzione è stata posta anche sulle aspettative dell’industria dai neodiplomati hanno una volta usciti dagli istituti tecnici e sull’innovazione di filiera e le esigenze di formazione specialistica.

Molte delle risposte ai quesiti principali della giornata sono arrivate da Michele Tronconi, presidente del Sistema Moda Italia che ha parlato dell’esigenza di «reinnescare un sistema virtuoso perchè questa professione può dare un futuro ai giovani se si torna a investire sulla formazione. Il tessile deve avere un suo percorso scolastico che non può essere inserito in un istituto tecnico generico». Tronconi ha auspicato che la normativa regionale in materia scolastica sia capace di prevedere una scuola focalizzata sul sistema moda dando una formazione professionalizzante che punti sul saper fare: «I nostri ragazzi devono uscire da queste scuole con le capacità reali di fare le cose – ha detto Tronconi – servono tecnici ma in Italia sono sempre meno quelli che pensano ad imparare un mestiere ma non formiamo più tecnici anche perchè non li sappiamo più formare».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo alla camera della Lega Nord Marco Reguzzoni, che è anche bustocco e conosce bene la realtà del territorio: «Sono contrario a qualsiasi centralizzazione in tema scolastico – ha detto – questo territorio ha esigenze particolari che la scuola deve saper rispecchiare e deve ordinarsi base a questo. No a piani industriali calati dall’alto. Ai ragazzi voglio dire una cosa molto semplice: in questo paese la formazione tecnica e professionale è bistrattata ma è il saper fare che oggi viene premiato e posso assicurarvi che vedere uscire un capo d’abbigliamento fatto da voi dalla fabbrica e vederlo indossato dagli altri regala maggiori soddisfazioni che lo svolgere un qualsiasi lavoro impiegatizio».

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Pubblicato il 14 Maggio 2010
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