Dal giardinaggio alle fiere, finti servizi per evadere il fisco

Scoperta un'evasione fiscale da 4,5 milioni di euro. Due società offrivano fatture false a un giro di imprese di Piemonte e Lombardia

evasione da 4,5 miliardi guardia di finanza comoLa Guardia di Finanza di Erba ha scoperta un’evasione fiscale da 4,5 milioni di euro. La complessa indagine, condotta su delega dell’Autorità Giudiziaria comasca, durataquasi due anni, ha consentito di scoprire un sodalizio criminoso che, avendo come base due società brianzole completamente sconosciute al fisco, consentiva l’evasione fiscale a numerosi soggetti operanti in varie provincie lombarde e piemontesi. Lo strumento utilizzato da queste due società per consentire l’evasione era l’emissione nei confronti di una miriade di piccoli e medi imprenditori di fatture false che, questi ultimi, inserivano nelle dichiarazioni come costi, consentendo così l’abbattimento dei ricavi e la conseguente evasione fiscale delle imposte. L’oggetto delle prestazioni indicato nelle fatture è stato l’elemento che ha fatto scattare la curiosità degli investigatori in quanto si adattava di volta in volta all’attività svolta dalla società che richiedeva le prestazioni fittizie e che spaziava da rilievi geologici del territorio, alla posa in opera di vetri, dalla tenuta della contabilità e domicilio fiscale al taglio erba e manutenzione giardino, dalla imbiancatura cassonetti e sistemazione tapparelle alla partecipazione a fiere e ricerche di mercato in Mongolia. A supporto della presunzione di falsità delle fatture è stato di ausilio lo strumento investigativo degli accertamenti bancari, effettuati a livello nazionale nei confronti degliemittenti, in quanto lo stesso ha permesso di dimostrare che sistematicamente circa l’80% della somma pagata per la prestazione fatturata veniva prelevata in contanti, quasi nell’immediatezza, e restituita alle società utilizzatrici. 

Inoltre le due società che emettevano fatture false erano prive di struttura organizzativa e non erano in grado di effettuare quasi nessuna delle prestazioni indicate nelle fatture emesse, ed entrambe erano costituite e gestite da una sola persona. L’indagine si estendeva a macchia d’olio e portava all’individuazione di tutti gli utilizzatori finali delle fatture emesse dal sodalizio criminoso, effettuando contestualmente 35 perquisizioni con il sequestro di documentazione contabile ed extracontabile e ladenuncia all’Autorità Giudiziaria di 58 imprenditori. Le Fiamme Gialle sono poi riuscite, al termine dell’attività di polizia giudiziaria, attraverso due verifiche fiscali e numerosi controlli incrociati, a ricostruire l’intero giro d’affari pari a 3,5 milioni di euro di reddito non dichiarato ai fini Imposte Dirette, 1 milione di IVA evasa, 3 milioni di euro di reddito IRAP non dichiarato ed un ammontare complessivo di emissione/utilizzo di fatture false per circa 2,5 milioni di euro.

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Pubblicato il 14 Giugno 2010
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