Gastaldello: “Ho lavorato al pgt in piena trasparenza”

Parla il "padre" del Piano di governo del territorio. L'ex assessore all'Urbanistica si è dimesso prima dell'approvazione, giurando fedeltà alla segreteria provinciale del Carroccio

Fabio Gastaldello arriva in consiglio comunale verso le 20. Si affaccia sulla porta. Uno sguardo veloce ai suoi ex colleghi di giunta per  poi ritrarsi. Nella partita più importante della giunta malnatese, l’approvazione del Pgt, l’ex assessore all’Urbanistica non puo’ scendere in campo. Si è dimesso per coerenza verso il partito (Lega Nord), ma di mezzo, oltre al realismo politico e gli ordini di scuderia, ci sono gli amici, il paese, i cittadini che l’hanno votato e anche l’orgoglio personale.
I suoi quattro colleghi di partito hanno appena bocciato la sua creatura, votando insieme agli ex avversari del Pd l’osservazione numero 22 che comprende tutte le “eccezioni” sollevate dall’opposizione su piano di governo del territorio. Gastaldello dovrebbe essere contento, perché quel voto rappresenta la vittoria politica del Carroccio sulla giunta di Sandro Damiani, ma lui non esulta. Scrolla le spalle e infila le mani in tasca.
Gastaldello, il pgt a questo punto è stravolto.
«Tecnicamente mi dicono che bocciare le controdeduzioni non significa approvare automaticamente le osservazioni fatte dal Pd. Però, su questa questione si deve pronunciare un tecnico. E poi io non sono più della partita».
Il suo amico Paolo Righi, ha lasciato il gruppo della Lega e appoggiato la giunta da cui lei si è dimesso, spendendo belle parole nei suoi confronti. Che cosa ha provato?
«Io e Paolo siamo amici da sempre e questo fatto non sconvolge la nostra amicizia. È rispettabile pensare che il Pgt sia un atto dovuto nei confronti della cittadinanza ed rispettabile chi fa scelte diverse dalla mia. In politica accade che non ci si allinei al 100 per cento.  Sul piano umano, lo ammetto, c’è stata un po’ di sofferenza».
Da una parte lei è stato “il padre” del pgt. Dall’altra la Lega Nord ha votato contro quel piano. Non è un po’ tutto contraddittorio?
«Allora, io ho sempre detto, e mi sembra che qualcuno l’abbia ricordato anche in consiglio, che questo non è il mio Pgt, primo perché io non sono un tecnico, secondo perché il Pgt è dell’amministrazione. Nel concreto io ho completato un lavoro, come è mia abitudine fare quando inizio un progetto. Qualcuno lo porterà avanti. Questo atto non è qualcosa di scolpito nel roccia».
In fase di approvazione sono stati sollevati dall’opposizione almeno tre punti in cui la maggioranza è in conflitto di interesse con il Pgt. Cosa pensa in proposito?
«Penso che in un paese dove si conoscono tutti, possa accadere che chi amministra abbia anche delle proprietà. Io a Malnate non possiedo un solo metro quadrato e quindi ho potuto lavorare con mani libere e in piena trasparenza».
Secondo lei, è normale che il vicesindaco Barel (Pdl) nel giorno più importante per l’amministrazione comunale sia in vacanza?
«
È in vacanza, è vero. L’aveva programmata da tempo, dovrebbe essere sull’isola di Madera».
Dopo il commissariamento la Lega nord a Malnate è a una svolta. Lei di fatto l’ha portata alla vittoria in un comune da sempre governato dalla sinistra. Quale sarà il suo destino nel partito?
«Io non sono di quelli che dice: dopo di me il diluvio. Ho iniziato questa avventura nel 1997 ed è un percorso andato avanti per 13 anni, tutti importanti. Il lavoro del partito deve continuare e camminare con le sue gambe. Adesso, voglio staccare la spina e andare in vacanza».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Giugno 2010
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