Il nuovo depuratore “invisibile” ridà vita all’Olona
Il nuovo impianto depurerà le acque di undici comuni del medio corso, da Malnate a Gornate. E tutte le fasi avvengono al coperto, in piccoli capannoni: scompaiono le grandi vasche all'aperto
Era il fiume più inquinato d’Europa, oggi sta rinascendo a nuova vita. Con l’inaugurazione del nuovo depuratore di Gornate Olona si è aggiunto un importante tassello al recupero ambientale del fiume Olona: un’opera da 15,8 milioni di euro, realizzata in quattro anni, che consentirà di immettere nel fiume, depurate, le acque reflue provenienti dai collettori fognari di undici comuni. E per la prima volta ci si trova davanti ad un’opera interamente coperta: niente vasche all’aperto, niente odori sgradevoli nell’aria, tutti gli impianti di depurazione si trovano all’interno degli edifici. «Di fatto è impossibile distinguere il depuratore da una qualsiasi fabbrica della zona» ha fatto notare il presidente della Provincia Dario Galli. L’opera è stata finanziata dalla Società per la tutela ambientale del bacino del fiume Olona Spa (3,4 milioni), dalla Provincia di Varese (5 milioni) e per la restante parte da Ministero dell’Ambiente e Regione Lombardia. Il taglio del nastro è stato dunque affidato al sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani, affiancato dal sindaco di Gornate Olona Barbara Bison, dal presidente della provincia Galli e dall’assessore all’ambiente Luca Marsico, da Nino Caianiello, presidente di Prealpi Servizi, che gestirà l’impianto.
Al nuovo depuratore – che sarà pienamente attivo tra alcune settimane, una volta completato il collaudo – affluiscono i collettori di undici Comuni, nove in provincia di Varese e due in provincia di Como, da Malnate a nord a Gornate Olona a sud, da Gazzada a ovest a Binago a est. La particolarità è legata al fatto che per la prima volta il depuratore si affranca dalla struttura a vasche aperte, per concentrare tutte le fasi di lavorazione all’interno di piccoli capannoni: il progetto dell’intero impianto è stato realizzato da Prealpi Servizi, Nord Milano Consult e Mwh. All’interno degli edifici l’acqua passa da una vasca all’altra per la depurazione, «completata – ha spiegato l’ingegner Roberto Keffer di Mwh – dalla disinfezione a raggi ultravioletti». Negli edifici è in funzione un apparato di deodorizzazione dell’aria, per evitare la pulizia dell’aria anche a beneficio dei lavoratori. L’intero impianto, grazie ai sofisticati sistemi computerizzati, sarà gestito da sole sei persone.
«Con questo impianto possiamo dire che sia completato il ciclo di depurazione su tutto il nostro territorio» ha spiegato il presidente della Provincia Dario Galli. «A parte pochi scarichi che stiamo monitorando, tutte le altre acque sono ormai depurate. Un risultato d’avanguardia in Italia» aggiunge l’assessore Marsico. E il nuovo depuratore si trasformerà anche in una piccola centrale elettrica, grazie all’attivazione imminente dell’impianto fotovoltaico da 2500mq, con una potenza di picco di 300 kW e una produzione media annua che si attesterà intorno ai 348 MWh, coprendo circa un quarto del fabbisogno dell’impianto.
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