Uno sguardo sul mondo con i documentari di Est

Rassegna di cinema per guardare oltre. Tra le pellicole proposte anche un reportage realizzato dal team di EST in Afghanistan e Asia centrale

Conflitti bellici ed interessi economici stanno ridisegnando il volto di regole e diritti mentre la popolazione civile ne subisce gli effetti collaterali: di questo si parlerà a Varese nelle tre serate organizzate da EST (associazione varesina che si occupa di volontariato internazionale) e che ha dato vita ad una rassegna dal titolo “Effetti collaterali”. Obiettivo? Aprire una finestra su quello che accade nel mondo e parlarne con l’aiuto di tre film e di alcuni esperti.

La mini rassegna si sviluppa infatti attraverso la proposta di tre film la cui proiezione sarà preceduta da un momento informale all’ora dell’aperitivo: appuntamenti per serate estive diverse, pensate per chi ama approfondire l’attualità. In via De Cristoforis a Varese prima si parlerà dei temi trattati con gli ospiti delle diverse serate (Diritti all’aperitivo, ore 19 Twiggy Cafè – consumazione non obbligatoria) e poi (ore 20 sala Filmstudio ’90) si seguiranno i documentari in sala (ingresso gratuito).

Gli incontri si terranno il giovedì a partire dal 24 giugno con la proiezione di Cry, Sea un mare di lacrime: documentario di Luca Cusani che mette in primo piano gli effetti collaterali causati su almeno 600 mila persone in Senegal degli accordi tra Unione Europea e Paesi dell’Africa Occidentale in fatto di pesca. Saranno presenti alla serata Luca Cusani, regista e Thierry Dieng, movimento Ubuntu – Varese. La rassegna porta in città per la prima volta la proiezione di “The Y10 diaries” (giovedì 1 luglio), reportage realizzato nell’estate scorsa da un team di EST onlus che ha partecipato all’edizione 2009 del Mongol Rally, gara non competitiva a scopo benefico organizzata ogni anno dal gruppo The Adventurists: il reportage ha anche partecipato e vinto “The Adventurists Film Festival” di Londra. Questo documentario permette di aprire una finestra sull’Afghanistan, mostrando anche un lato spesso dimenticato dei conflitti, quello della popolazione civile che subisce la guerra. Alla serata saranno presenti Luca Lopresti, Fondazione Pangea Onlus; Roberto Boltri e Roberta Lasorella, cooperanti.
Infine chiude la rassegna (8 luglio) Gitmo, le nuove regole della guerra di Erik Gandini:
analisi acuta e puntuale di come quello che è accaduto nel campo di prigionia di Guantanamo ha spazzato via le regole dettate dalla convenzione internazionale di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra. Uno spaccato che a tratti si mescola alla vicenda umana di uno dei prigionieri poi rilasciati e ancora una volta mostra il volto dei singoli individui sotto l’effetto di un mutamento da loro non controllabile. Alla serata sarà presente un rappresentante di Amnesty International.

La rassegna “Effetti collaterali” è organizzata da Est Onlus nell’ambito di un progetto finanziato dal bando Volontariato 2008 con il contributo di Fondazione Cariplo, Comitato Gestione Fondi e Coordinamento Csv Lombardia.

EST onlus, costituta nel 2004, è un’associazione di volontariato internazionale. Nasce dalla volontà di un gruppo di giovani che hanno unito la passione per il viaggio al desiderio di portare il proprio sostegno in contesti problematici. Opera in Italia promuovendo la multiculturalità attraverso azioni di sostegno
scolastico e laboratori ludico-artistici.Interviene all’estero, attraverso campi di volontariato, all’interno di orfanotrofi,ospedali e aree metropolitane a rischio utilizzando il gioco come strumento di relazione e terapia.

Il programma:

Giovedì 24 giugno – Cry Sea, un mare di lacrime, Italia 2007 di Luca Cusani e Cafi Mohamud (55’).
Ogni giorno 500 pescherecci iper tecnologici entrano nelle acque senegalesi e pescano tutto quello che trovano. Ogni giorno 15.000 piroghe in legno senegalesi escono per mare e cercano quello che rimane per sfamare 600.000 persone. Tutto questo avviene secondo accordi tra l’Unione Europea e i paesi dell’Africa occidentale. Infatti, dopo aver svuotato il mediterraneo e il mare del nord, i pescatori europei si stanno rivolgendo alle ancora ricche acque africane per lavorare e rifornire il sempre più esigente mercato europeo. E’ uno scontro di tecnologie ma anche di culture: gli europei si affidano a sonar ed ecoscandagli che “fotografano” il fondo marino e non lasciano scampo ai pesci. I Senegalesi si affidano
ad amuleti magici, preparati da stregoni, che dovrebbero permettergli di “ipnotizzare” i pesci per catturarli. Gli esperti dicono che tra dieci anni non ci sarà più nulla da pescare se non meduse e ci sarà un’immensa catastrofe umanitaria. Questo documentario/inchiesta ci porta dal Senegal fino in Islanda sulle orme dell’industria della pesca moderna.

Giovedì 1 luglio – The Y10 diaries, reportage dal Mongol Rally 2009, Italia 2009 di Igor d’India (’30).
Una Y10 rossa, immatricolata prima della caduta del muro di Berlino, percorre oltre 16 mila chilometri attraverso strade che portano nel cuore dell’Asia Centrale. A bordo ci sono tre ragazzi che partecipano, insieme a centinaia di persone, alla gara non competitiva a scopo benefico promossa dal gruppo The Adventurists. Il tutto accade nell’estate del 2009: nelle immagini ci sono strade polverose, paesaggi immensi, relitti di una guerra passata e fortificazioni di paglia e fango, ma anche volti e persone. Il percorso di un viaggio durato, neanche a farlo apposta, 80 giorni, si snoda passando da Ucraina e Russia, per arrivare a toccare Kazakhistan, Uzbekistan e Afghanistan giungendo fino in vetta ai 5mila metri del massiccio montuoso del Pamir, alle porte dell’Himalaya. Sedicimila in tutto sono i chilometri percorsi per un viaggio che poi, in realtà, in Mongolia non arriverà mai. ttraverso le immagini e la voce narrante ci si immerge in spazi senza confini e in una realtà sul cui sfondo si muovono uomini e donne ai margini di un conflitto del quale si odono forti gli echi. A poco a poco ci si accorge di poter cogliere questi luoghi con uno sguardo nuovo e diverso rispetto a quello che siamo abituati ad avere.

Giovedì 8 luglio – Gitmo, le nuove regole della guerra, Svezia 2005 di Erik Gandini e Tarik Saleh (76’)
Il campo di detenzione di Guantanamo Bay, creato nel gennaio 2002, è una delle questioni più dibattute e controverse al mondo da quando gli Stati Uniti si sono impegnati nella “Guerra globale contro il terrorismo”. “Il volo per Guantanamo da Puerto Rico è gratuito… vi faremo fare una visita di tre giorni a Guantanamo Bay. Avrete l’opportunità di vedere il campo dove sono i detenuti e lo vedrete da molto vicino! Dovrete solo pagare $12 a notte per la sistemazione” La voce che accoglie i registi Erik Gandini e Tarik Saleh è del Comandante Crosson, ufficiale per le pubbliche relazioni presso la base dell’esercito USA di Guantanamo Bay, Cuba. Lentamente GITMO rivela un nuovo mondo spaventoso, dove sembrano scomparire tutte le vecchie regole della Guerra, gli accordi internazionali e le visioni di una civiltà moderna che riguarda i diritti umani. “L’unica cosa di cui preoccuparsi sono le zanzare ed il sole forte che richiede una crema solare”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Giugno 2010
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