Basso non si dà limiti: “Battaglia fino a Parigi”

Sabato scatta il Tour che Ivan non corre dal 2005. Dopo le tappe alpine il varesino ha provato quella sul pavé: «Il percorso mi piace, sono molto sereno e conto che la condizione cresca con il passare dei giorni»

È iniziato con qualche giorno d’anticipo sulla partenza di Rotterdam il Tour de France di Ivan Basso. Il campione di Cassano Magnago, a un mese esatto dal trionfo di Verona al Giro d’Italia, è infatti volato al Nord per provare una delle tappe più insidiose della corsa francese, la terza, quella che prevede l’attraversamento di quattro settori di pavé affrontati durante la Parigi-Roubaix. Una difficoltà in più che non avvantaggia certo gli scalatori, costretti a limitare i danni rispetto agli specialisti di questo tracciato.
«Prima di arrivare alle Alpi e a Morzine – ha spiegato Basso alla Gazzetta – ci saranno diverse giornate molto impegnative e stressanti anche dal punto di vista "mentale". La tappa di Aremberg, con il pavé, è un po’ come quella di Montalcino al Giro (dove Ivan cadde e perse terreno ndr), un percorso particolare. Però nel complesso il tracciato di questo Tour mi piace».
Per Basso il ritorno in Francia dove manca dal 2005 (secondo alle spalle di Armstrong) sarà innanzitutto «una forte emozione. Mi presento al via con la condizione che desideravo, conscio delle difficoltà del Tour ma con la consapevolezza di poter essere competitivo. Affronto questa sfida con la voglia di dare battaglia fino a Parigi e non mi precludo nessun risultato, sarà la strada ad esprimere il verdetto». Parole che ricordano quelle dello scorso aprile, con alle porte un Giro d’Italia poi vinto alla grande nonostante la già citata tappa di Montalcino e la "scoppola" subita dai favoriti all’Aquila.
contadorIl varesino, sempre in un’esclusiva audio concessa alla Gazzetta, ha parlato proprio di «una condizione simile a quella della partenza del Giro con la speranza di migliorare con il passare dei giorni». Per questo il capitano della Liquigas è stato a lungo in altura, al Passo di San Pellegrino, sulle Dolomiti, dove ha affinato la preparazione insieme all’altra punta della Liquigas-Doimo, Roman Kreuziger.
«La squadra è stata cambiata quasi per intero rispetto al Giro (confermato il solo Szmyd, fondamentale in salita ndr) ma è pronta; la cosa importante è che si corra allo stesso modo della corsa rosa».
Per quanto riguarda gli avversari, anche per Basso il numero uno del Tour rimane lo spagnolo Alberto Contador (foto a lato): «Ha vinto tutti i grandi giri cui ha partecipato negli ultimi tre anni (due Tour, un Giro, una Vuelta ndr) ed è normale che sia lui il favorito. Ma è altrettanto normale che gli altri provino a batterlo» aveva già detto Ivan a Verona. Un’idea confermata, come è ribadita la fiducia che il cassanese ha in Lance Armstrong: «Se corre lo fa per provare a vincere la maglia gialla. Oltre a lui però siamo in una decina a puntare in alto: Evans, gli Schleck, Menchov, Sastre, Gesink, il mio compagno Kreuziger e via dicendo».
Prima di testare la tappa sul pavé, Basso aveva già saggiato le due frazioni alpine nel corso della prima decade di giugno, pedalando sulle strade verso Morzine-Avoriaz e Saint Jean de Maurienne: in questa frazione ci sarà anche il temutissimo Col de la Madeleine, uno dei primi arbitri per la maglia gialla.

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Pubblicato il 01 Luglio 2010
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