Dichiarono tre copie da pochi euro, ma erano opere d’arte di valore

Tre opere d’arte per un valore stimabile in 24mila euro spacciate per copie da poche centinaia di euro, o meglio, c’hanno provato a spacciarle per tali ai funzionari della dogana di Malpensa, ma lo scrupolo nei controlli ha mandato all’aria i piani.
Si tratta di un plico arrivato in aeroporto da Washington dichiarato come contente alcune stampe del valore di 200 euro.
Incuriositi i finanzieri hanno preferito fare controlli più accurati e all’interno vi hanno trovato 3 opere di valore decisamente considerevole.
Si trattava di una natura morta di Filippo De Pisis (1896 – 1956), tra i maggiori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento, per un valore di mercato stimato in 4mila euro; una bozza raffigurante alcuni nudi femminili di Mario Sironi (1885 – 1961) per un valore stimato in 10mila euro e un’opera astratta di Achille Perilli, autore vivente, valore stimato in 10mila euro.
Le opere, partite da Washington, erano indirizzate ad un noto gallerista romano.
Sono state esaminate dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio culturale di Monza che ne hanno stabilito la provenienza e accertata la proprietà grazie al loro archivio sulle opere d’arte.
Ore i tre quadri sono custoditi presso i magazzini della dogana a Malpensa. I responsabili sono ora accusati di falso ideologio (articolo 483 del codice penale) e di contrabbando (articolo 292 e 295 legge doganale).
La transazione delle opere, risultate comunque non rubate, ha violato le leggi doganali e evaso la procedura delle imposizione fiscali prevista in questi casi.