Sandro Burdo lascia. L’audiovestibologia cerca una nuova identità

Il prossimo primo agosto, il responsabile dell'audiovestibologia va in pensione dopo 25 anni trascorsi al Circolo. Accordo provvisorio per operare i 15 piccoli bimbi in lista d'attesa

Il dottor Burdo insieme ai suoi piccoli pazienti« Esco di scena come il "primo Lippi", tra onori e molte soddisfazioni». Sandro Burdo, dopo 25 anni trascorsi all’ospedale di Varese, dal prossimo 1 agosto lascerà il suo reparto di audiovestibologia. Burdo va in pensione anche se è un pensionamento limitato all’azienda ospedaliera varesina: « Continuerò a fare attività privata in giro per l’Italia e l’Europa. Quello che voglio fare ora, soprattutto, è insegnare, formare futuri chirurghi».
La sua carriera universitaria, però, si realizzerà lontano da Varese: « Se il professor Dionigi fosse rimasto più a lungo alla presidenza della facoltà, forse le cose sarebbero andate diversamente….». Invece, Sandro Burdo con l’Insubria non ha mai legato e anche ora ha progetti accademici lontani dalla città che gli ha permesso di costruirsi una carriera e una fama internazionali:: « Lascio molto soddisfatto dei risultati raggiunti. Chi mi sostituirà (la dottoressa Cristofari) arriva nel segno della continuità con un’equipe di grandissimo valore. Sono contento, soprattutto, che la direzione abbia deciso di seguire la strada segnata e non cambiare optando per uno sviluppo universitario».

Burdo se ne va, ma i suoi pazienti rimangono. Le liste d’attesa sono ancora corpose: « Ho raggiunto un accordo con la direzione aziendale che mi permetterà di eseguire gli interventi sui bambini piccoli dove viene richiesta la massima tempestività per assicurare il risultato ottimale. Si tratta di 15 bambini sotto i tredici mesi che saranno sottoposti a intervento entro ottobre. Sarà l’ultimo rapporto professionale che il professor Burdo avrà con il Circolo. Per gli altri pazienti in lista d’attesa per un impianto cocleare si aprirà un periodo di attesa: la successione è già stata definita ma l’attività chirurgica subirà inevitabilmente un rallentamento.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2010
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