Fioritura di alghe e schiume: tuffi a rischio nel Maggiore
Le ultime analisi effettuate dall'Asl hanno evidenziato la gioritura di alghe potenzialmente tossiche. I consigli per un bagno in sicurezza
Tuffi nel lago Maggiore a rischio. Le ultime analisi effettuate gli scorsi 24 e 25 agosto per verificare la qualità delle acque destinate alla balneazione nel versante varesino del Lago Maggiore, hanno rilevato la presenza di “fioriture” algali diffuse lungo tutto il tratto rivierasco del bacino lacustre accompagnate in alcuni tratti dalla presenza di schiume.
La “fioritura” di alghe potenzialmente tossiche consiste generalmente nella proliferazione di alghe fino a raggiungere una elevata concentrazione in superficie e si verifica solitamente a seguito di condizioni favorevoli di luminosità, temperatura e condizioni di tempo stabile con acque calme e ricche di nutrienti.
Le “fioriture” possono essere anche visivamente accertabili per la formazione di strie e/o addensamenti di colore verde giallastro e sono di frequente accompagnate dalla presenza di schiume con un odore caratteristico di terra, fungo e muffa. A volte possono produrre biotossine aventi effetti importanti sulla salute umana e sugli animali. In particolare, le tossine, in seguito a contatto, inalazione o ingestione, possono essere causa di differenti patologie nell’uomo quali fenomeni allergici, dermatosi, irritazione delle mucose o fenomeni tossici di tipo sistemico, con interessamento di diversi organi ed apparati corporei.
Benché i campionamenti eseguiti non abbiano evidenziato al momento il riscontro di tossine algali, visto che il fenomeno è variamente diffuso a tutto il bacino del Lago Maggiore e che le zone di fioritura, grazie anche ai venti ed alle correnti, possono spostarsi e comparire in più siti, si ritiene utile, a titolo precauzionale, avvisare la popolazione affinchè eviti di immergersi, bagnarsi, nuotare e avere contatti prolungati con acque in cui siano evidenti fioriture algali, accompagnate da schiume. Inoltre si consiglia di evitare di ingerire acqua nuotando e di fare la doccia appena usciti dall’acqua, provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo, con particolare riguardo al capo, e ad indossare un costume pulito ed asciutto.
Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL assicura una attenta sorveglianza sull’evoluzione del fenomeno, in collaborazione con il Dipartimento ARPA di Varese, che coadiuva con il
Laboratorio di Sanità Pubblica della ASL per le analisi sulle acque lacustri.
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